G8: riusciranno i media a smascherare l'ipocrisia dei potenti?

Stampa

"Un G8 dove, ancora una volta, i temi centrali per la sopravvivenza di milioni di persone nel mondo saranno trattati solo per fare bella figura sui media, nascondendo così che le grandi potenze mondiali non hanno né una strategia, né una volontà politica di agire in modo responsabile e adeguato". Così la Campagna per la riforma della Banca mondiale commenta il G8 dal forum delle associazioni e delle Ong di Annemasse, a pochi Km da Evian, dove si terrà il vertice.

In un castello irraggiungibile, Berlusconi e i suoi sette super colleghi saranno impegnati a ricucire l'amicizia eterna tra le sponde atlantiche piuttosto che rendersi conto delle vittime eterne di tale amicizia, che includono quasi tutto il resto del mondo.

Una delle tematiche più calde, sia al controvertice che al summit dei G8, è ancora una volta il debito dei paesi in via di sviluppo. La recente guerra in Iraq ha portato alla ribalta internazionale un concetto sostenuto per anni dalle Ong, il cosiddetto debito odioso, ovvero quello contratto da dittatori per perseguire i propri biechi interessi piuttosto che quelli delle popolazioni locali. Ma mentre si parlerà del debito di Saddam Hussein non si farà altrettanto con gli altri debiti odiosi contratti dai vari dittatori del mondo, dalla Nigeria all'Indonesia, che andrebbero cancellati subito ma di cui sembra tutti si vogliano dimenticare.

"Ad Evian si parlerà molto di estendere il programma HIPC per garantire la sostenibilità del debito rimasto ai 42 paesi più poveri del mondo dopo il fine del programma" ha affermato Martin Koehler della Campagna per la riforma della Banca mondiale, presente ad Annemasse. "Non si dirà invece che tutto il programma HIPC non è servito per ripristinare l'economia dei paesi coinvolti e che i criteri della sostenibilità del debito dovrebbero essere completamente cambiati, come gli stessi G8 hanno ammesso alla conferenza ONU sulla finanza per lo sviluppo di Monterrey, nel marzo 2002, per riflettere i bisogni dei paesi poveri di finanziare i servizi essenziali, come definiti negli Obiettivi del Millennio della Nazioni Unite - anche questi sottoscritti solennemente dai G8" ha concluso Koehler.

Si discuterà anche del bisogno di aumentare la finanza pubblica per lo sviluppo, ma non c'è da aspettarsi l'approvazione della proposta inglese di raddoppiare da subito i fondi a disposizione, tramite una "International Finance Facility", ovvero l'emissione di obbligazioni sui mercati privati a garanzia di fondi pubblici per i prossimi 10-15 anni. Paesi come l'Italia non sono disposti a spendere di più, anche se gli Obiettivi del Millennio hanno un costo aggiuntivo ben riconosciuto anche dai G8.

Si parlerà ancora del bisogno di aumentare i fondi per combattere le malattie infettive e si faranno altre promesse, ma ci si darà una mano sotto il tavolo per garantirsi a vicenda che i prezzi per le medicine necessarie restino sempre alti. E l'industria farmaceutica dei G8 ringrazierà.

"Il commercio sarà trattato come la vera e propria ancora di salvezza per l'economia mondiale, offrendo qualche moratoria sui sussidi per gli esportatori agricoli europei in cambio di nuove aperture del Sud del mondo per gli investitori europei da formalizzarsi al prossimo vertice di WTO, il prossimo settembre a Cancun" ha dichiarato Antonio Tricarico, coordinatore della Campagna per la riforma della Banca mondiale, anche lui presente ad Annemasse. "Per tutte queste ragioni facciamo appello ai media italiana di smascherare la crudele ipocrisia che i vertici G8 ci propongono da più di venti anni come "politica reale globale", auspicando dei veri cambiamenti" ha concluso Tricarico.

Fonte: Campagna per la riforma della Banca mondiale

Foto da Evian: Ass. Tatavasco

Commenti da Evian: Nodo di Como della Rete Lilliput

Streaming dal G8 da Ginevra:
http://italy.indymedia.org/
http://geneva03.org/moin.cgi/LiveStream

Ultime notizie

Cosa vogliono gli africani dalla COP30

09 Novembre 2025
Invece di continuare ad aspettare gli aiuti, l'Africa sta cercando di mobilitare investimenti nella sua transizione verde. (Other News)

I Partigiani della Pace

08 Novembre 2025
I Partigiani della Pace: testimoni e costruttori di un futuro possibile. (Laura Tussi)

Il Punto - Tra isole, frontiere e assedi il Mondo resta in equilibrio instabile

07 Novembre 2025
Viviamo in un Mondo in cui la pace è un intervallo e la guerra una condizione. (Raffaele Crocco)

Le foreste europee catturano poca anidride carbonica

06 Novembre 2025
Le foreste d’Europa possono ancora costituire un pilastro della neutralità climatica? (Alessandro Graziadei)

Dossier/I portuali contro le guerre nel mondo. In Grecia e Slovenia (2)

05 Novembre 2025
Dalla Slovenia alla Grecia, anche nei porti della penisola balcanica i portuali si oppongono. (Linda Maggiori)

Video

Serbia, arriva a Bruxelles la maratona di protesta di studenti per crollo alla stazione di Novi Sad