Fsa 2004: alleanze per una lotta di cambiamento

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''Noi stiamo con la vita, non con la morte. Siamo qui per lottare e per resistere, per la dignità dei nostri popoli" ha affermato il premio Nobel Pérez Esquivel in apertura del Forum Sociale delle Americhe (Fsa) a Quito "La guerra preventiva è un programma di morte, il tentativo dell'amministrazione Bush di imporre il pensiero unico cui è necessario rispondere con la resistenza delle nostre forme di pensiero, attenti alle persone, alle culture, alle identità". La sfida è stata raccolta dalle centinaia di tavole rotonde e laboratori in cui si sono divisi e re-incontrati le migliaia di partecipanti al Fsa, concentrati soprattutto nelle strutture universitarie vicine a Piazza El Ejido, luogo d'appuntamento tradizionale della Conaie.

Tutto esaurito per le conferenze serali con alcuni degli esponenti di spicco dei movimenti. Fiducioso il sociologo Boaventura de Sousa Santos: "La globalizzazione neoliberale avrà termine. Quando questo avverrà dipende anche dal nostro lavoro, dalla capacità di disimparare questo modello di democrazia che confonde mercato politico delle idee con mercato economico. Non si tratta di uscire dal mercato, ma di far sì che il mercato assuma i costi umani ed ambientali delle proprie operazioni. Non dimentichiamo che la ricchezza dell'esperienza democratica è spesso extra-istituzionale, sta nelle lotte di strada, illegali. La Carta del Forum Sociale Mondiale afferma lotte pacifiche, ma non esclude lotte illegali. Non punta a un solo blocco sociale per concretizzare il cambiamento: sono soggetti di questo cambiamento tutti coloro che rifiutano di essere trattati da oggetti".

di Alessio Surian

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