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Europee: denunce per gli sms e poco ambiente
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I telefonini degli italiani sono invasi dal messaggio che indicava l'appuntamento delle elezioni invitando a esercitare il proprio diritto. Ma la polemica politica e legale nasce dal fatto che il messaggio sia stato spedito a nome della Presidenza del Consiglio nella completa violazione della privacy. Il messaggio "neutro" ha fatto scattare le denunce per violazione di privacy creando un pericolo caso di spamming da cellulare. Secondo un provvedimento del 12 marzo 2003 il Garante della privacy ha definito che i per soggetti pubblici è possibile spedire msg solo "in casi di disastri e calamita' naturali" e "per ragioni di ordine pubblico, igiene e sanita' pubblica". "La deroga - si legge in una nota - e' ammessa sulla base di un provvedimento d'urgenza dell'autorita' pubblica competente. Sugli esposti annunciati e sulle richieste di chiarimenti pervenute il Garante si riserva le proprie valutazioni collegiali".
Da registrare le parole di Silvio Berlusconi che qualche giorno fa aveva dichiarato: "Non attribuirei tutta questa importanza a queste elezioni..." riferendosi alle elezioni europee, mentre oggi dichiara , cercando di giustificare l'invio non autorizzato di sms: "...recarsi alle urne perché è un voto estremamente importante perché in Europa si prendono delle decisioni che toccano direttamente anche la vita di noi italiani". Per questo il centralino della presidenza è attualmente tempestato da telefonate di protesta. Questo mezzo propagandisco ideato da Fini è costato ai contribuenti italiani 5,7 milioni di euro, cioe' 11 miliardi e mezzo delle vecchie lire. Intanto è partita una denuncia contro la Tim da parte della Federconsumatori di Bologna con l'accusa di aver violato il diritto alla privacy. "L'unica emergenza per il governo è la paura di perdere le elezioni". Stessi calcoli, e stesse accuse da parte dell'Adusbef, che ha presentato al garante per la privacy una denuncia che ricorda le nuove proteste giunte "da parte di chi ha ricevuto l'sms nel cuore della notte e si è spaventato: chi aveva figli fuori, chi la madre malata in ospedale".
Sulle richieste ai candidati alle elezioni europee da segnalare le risposte raccolte dal Wwf che ha chiesto un appoggio alle politiche UE che promuovono lo sviluppo sostenibile e la protezione dell'ambiente, rivolgendo ad ognuno otto domande su temi che vanno dai cambiementi climatici all'inquinamento chimico, dalla biodiversità alle acque dolci. Oltre 50 i candidati che hanno aderito al documento del WWF: quasi il 50% di risposte sono state dei Verdi (21), 12 da parte della lista dell'Ulivo, 11 dalla Lista Di Pietro, 6 da Alleanza Popolare Udeur e una da Forza Italia e Rifondazione Comunista. Quasi la metà ha inviato, oltre al documento compilato, un messaggio di appoggio alle politiche ambientali. Al questionario di Greenpeace ha risposto una non confortante percentuale di candidati, a conferma dello scarso interesse per l'ambiente dei nostri politici. Non ha risposto, per esempio, nessun candidato di Alleanza Nazionale, mentre l'1% delle risposte sono della Lega Nord, il 2% di Forza Italia, il 4% dei Comunisti Italiani, il 6% di Rifondazione Comunista, il 7% di Libertà di Azione, il 9% della lista Uniti per l'Ulivo, il 10% dell'Udeur, il 18% della lista Di Pietro-Occhetto e il 24% dei Verdi. A ciascun candidato è stato chiesto di rispondere con un sì o un no a quesiti precisi proposti sulla base di specifiche questioni ambientali all'ordine del giorno in Europa: una pagella ambientale ai deputati uscenti era già stata assegnata da Greenpeace e altre associazioni prendendo in considerazione le espressioni di voto degli europarlamentari uscenti su 10 decisioni in tema ambientale ritenute cruciali, con risultati tutto sommato confermati dall'esito del questionario.
Ritornando ai cellulari ma rimanendo ai temi ambientali una notizia positiva che riporta Greenpeace. La Samsung ha deciso di eliminare i composti tossici dai suoi prodotti (computer, cellulari, ecc.), sostanze che sono persistenti nell'ambiente perché non si degradano facilmente. La Samsung diventa così la prima azienda ad assumere impegni concreti da quando Greenpeace ha avviato questa campagna e nella guida diffusa dall'associazione, oggi pubblicata in italiano, il giudizio passa da "rosso" (non ha risposto, non si impegna) a "giallo" (ha avviato una politica di eliminazione dei composti pericolosi, indicando delle scadenze precise). L'eliminazione dei composti chimici più pericolosi, il cui impatto viene registrato anche in piccole concentrazioni (alcuni sono noti come perturbatori del sistema ormonale), è quanto mai urgente, vista la loro capacità di viaggiare a notevole distanza e permanere nell'ambiente, dalle Alpi al Polo nord. Greenpeace ribadisce la richiesta ai candidati alle elezioni europee di impegnarsi per una politica europea della chimica (REACH) rigorosa che bandisca la produzione e l'uso di composti tossici e renda obbligatorio per le industrie il principio di sostituzione con alternative più sicure, che in molti casi sono già disponibili.[AT]
Altre fonti: Mega Chip, Garante della privacy