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Europa: veleni nelle nostre case
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Numerose sostanze tossiche sono contenute nei prodotti che si trovano nelle nostre case, dai tessuti alle televisioni, dai giocattoli ai cosmetici. Lo rivela una nuova ricerca di Greenpeace resa nota a Bruxelles insieme all'Organizzazione Europea dei Consumatori e all'Associazione Europea per la Salute Pubblica.
I campioni di polvere per questa ricerca sono stati raccolti da Greenpeace in case private in Gran Bretagna, Francia, Spagna, Danimarca, Svezia e Finlandia e sono stati analizzati da laboratori indipendenti. In media ogni grammo di polvere è risultato contenere mezzo milligrammo di 4 sostanze pericolose. Dalle analisi qualitative sono stati identificati anche altri composti pericolosi per cui il totale di veleni che ingeriamo in casa è certamente superiore.
I rappresentanti dell'associazione ambientalista hanno spiegato che si tratta di sostanze che, non solo aumentano i tumori, i disturbi al sistema endocrino e riproduttivo, asma e allergie, ma hanno anche un impatto ambientale. Per Greenpeace è necessario sostituire le sostanze altamente pericolose con alternative sicure.
Anche WWF ha sottolineato l'inefficacia delle attuali leggi sulle sostanze chimiche sia in Europa che in USA. I governi hanno risposto a crisi come quelle del DDT, dei CFC, PCB e diossine anni dopo il verificarsi del danno. Secondo gran parte delle leggi nazionali, le sostanze chimiche sono sicure finché non si provi il contrario, mettendo l'onere della prova sulle spalle dei governi e della società civile invece che sulle compagnie che creano, producono e vendono i prodotti con impatti sconosciuti.
"La Commissione Europea, che ha riconosciuto l'inadeguatezza della vecchia politica chimica, ora ha l'opportunità di varare una legislazione forte che tuteli i cittadini dall'utilizzo di queste sostanze, obbligando le industrie a sostituire i composti pericolosi" hanno detto i portavoce di Greenpeace. Il WWF ha aggiunto che la riforma proposta dalla Commissione Europea creerebbe un unico sistema Europeo per la registrazione, e l'autorizzazione delle sostanze chimiche (REACH). Il sistema REACH elimina la presunzione di innocenza richiedendo dati scientifici adeguati come pre-condizione per la messa in vendita delle sostanze o dei prodotti che le contengono. Verrebbe introdotto anche un meccanismo per eliminare sistematicamente le sostanze più pericolose in favore di alternative più sicure.
Greenpeace chiede a tutti di mandare un'e-mail al Presidente della Commissione, Romano Prodi, per spingerlo ad introdurre la sostituzione obbligatoria nella nuova legislazione. [10-05-03]
Fonte: Greenpeace, WWF;
Approfondimento: Promiseland-Bio-Dizionario;