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Europa: un terzo dei bambini muore per inquinamento
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Un terzo dei bambini europei muore per inquinamento ambientale. Secondo uno studio dell'Organizzazione mondiale della Sanità (OMS) sono infatti 100mila i minori vittime dell'inquinamento di aria, acqua e combustibili solidi, traumi e incidenti provocati dal traffico e da avvelenamento da piombo. La ricerca ha riguardato i 52 paesi dell'area europea dell'Oms ed è stata condotta dall'Università di Udine e dall'Istituto per l'infanzia Burlo Garofalo di Trieste. I cinque killer ambientali sono la causa del 34% delle morti dei bambini e dei ragazzi di quella fascia d'età, cui fanno perdere il 25% degli anni di vita sana, ovvero in tutto 6 milioni di anni.
In occasione della "IV Conferenza Ministeriale su Ambiente, salute e infanzia", l'OMS presenta anche "Atlas, la prima guida che mostra l'impatto ambientale sulla salute dei bambini nel mondo. Ogni anno più di 3 milioni di piccoli al di sotto dei 5 anni di età e vittima dell'inquinamento di acqua e aria,cambiamenti climatici e altri pericoli presenti nell'ambiente: fattori questi che rappresentano il 40% il tasso di mortalità infantile.
Grave la situazione anche in Italia: nel 15% degli edifici scolastici è stata rilevata presenza di amianto, ma anche aree industriali troppo vicine, discariche o antenne radio televisive - ricorda Legambiente che parteciperà alla Conferenza di Budapest. Il triste primato della presenza di amianto negli edifici scolastici è detenuto da Genova, con quasi il 30% dei casi certificato, seguita da Torino (24%). E sono molti gli edifici scolastici che si trovano in prossimità (meno di 1km) di fonti di inquinamento, quali aree industriali (8,85%), antenne radio televisive (6,91%), strutture militari come polveriere e radar (1,89%), aeroporti (1,53%), discariche (0,56%) ed elettrodotti ad alta tensione (4,34%). L'1,3% delle scuole si trova a meno di 60 metri da distributori di benzina (1,30%) (preoccupante fonte di benzene e di pericolo incendio), mentre le scuole esposte ad inquinamento acustico sono il 2,37%, quelle troppo vicine ad autostrade l'1,13%. Desolante infine il panorama fornito dalla sicurezza delle strutture edilizie. Ancora il 57,1% degli edifici scolastici non è in possesso del certificato di agibilità statica e di agibilità igienico sanitaria (dati MIUR), il 73,2% non ha il certificato di prevenzione incendi, il 37% manca di scale di sicurezza e il 20,6% di porte antipanico.
Secondo i dati comunicati dagli esperti della Commissione Ue, l'asma e le allergia rappresentano già la malattia cronica più diffusa in Europa. In media ne è affetto un bambino su quattro. L'incidenza tra i bambini di 13-14 anni, varia da un massimo del 32,2% in Gran Bretagna a un minimo del 3,7% in Grecia. In Italia, nel 2002 soffriva di asma il 9,5% dei bambini e il 10,4% degli adolescenti (dati Sidria, studi italiani sui disturbi respiratori nell' infanzia e nell'ambiente, finanziato dal ministero della salute). L'asma che colpisce con intensità crescente i più piccoli è, nel 40% dei casi, imputabile all'aria contaminata delle città. Il rischio di incorrere in difficoltà respiratore cresce del 30% in presenza di traffico pesante e (secondo l'Associazione italiana per lo studio della tosse) fino al 70% per i bambini sotto i due anni. Un'alimentazione non corretta incide sulla patologia: chi mangia più frutta e verdura presenta meno i sintomi dell'asma che compaiono con più frequenza, invece, nelle diete ricche di sale, con il consumo di bevande gassate, con l'aumentare del peso dei bambini e anche in rapporto alle ore davanti alla televisione: soffre di asma il 7% dei bambini che la guardano un'ora o meno al giorno, l'11% di quelli che la guardano 5 ore o più.
L'altra emergenza circa la salute dei bambini che Legambiente segnala è quella della cattiva alimentazione che porta all'obesità. In Italia è sovrappeso il 35% dei ragazzi tra i 6 e i 17 anni, mentre il 10-12% è obeso. Secondo i dati dell'International Obesity Task Force è la percentuale più alta in Europa. Al secondo posto della graduatoria, ma ben distanziata, c'è la Spagna con il 27%, al pari della Grecia, seguite dalla Svizzera con il 24 per cento e dalla Croazia con il 23. Le complicazioni gravi per la salute (dalle malattie cardiovascolari al diabete) non sono infrequenti: il 27% dei piccoli obesi, infatti, soffre di ipertensione; il 17% di dislipidemia (colesterolo e trigliceridi fuori norma); il 4,5% di intolleranza al glucosio; il 64% di insulino-resistenza e il 16% di microalbuminuria, sintomo di danno renale. [GB]