Europa: alla ricerca dei parlamentari a prova Wto

Stampa

ROBA dell'Altro Mondo, organizzazione di commercio equo e solidale italiana e promuove in questi giorni insieme alle altre organizzazioni dell'Osservatorio Tradewatch su commercio e Wto un expo-presidio di sensibilizzazione permanente nel Parlamento Europeo di Strasburgo per la Global Week of Action, settimana di mobilitazione globale per un commercio giusto che in questi giorni sta mobilitando oltre 10 milioni di persone in 80 paesi di tutto il mondo. "I fallimenti del libero commercio: nuove proposte per riportare le persone e i loro diritti al centro del commercio internazionale, l'esempio del commercio equo e solidale" e' il titolo del dibattito nel quale le ong europee si sono confrontate a Strasburgo con i parlamentari europei invitati da Vittorio Agnoletto, parlamentare del gruppo GUE e Pierre Schapira del gruppo PSE, con l'intervento della presidente della Commissione Sviluppo Luisa Morgantini.

"Limitare il proprio impegno per un commercio giusto alla promozione del semplice scambio commerciale di prodotti, anche se bio o equosolidali, senza cercare di cambiare con politiche diverse a livello europeo la direzione dei negoziati commerciali, dentro e fuori la WTO, significa concentrare noi stessi e le nostre energie in affari di basso profilo, senza raggiungere il traguardo di un commercio davvero giusto per tutti. Chiediamo a tutti i Parlamentari europei l'impegno di moltiplicare gli sforzi e le occasioni di confronto perche', prima delle prossime scadenze dei negoziati in corso, a partire dal General Council della Wto convocato a Ginevra nel luglio prossimo e fino alla prossima ministeriale di dicembre a Hong Kong, si aprano spazi concreti di analisi e verifica degli obiettivi politico-commerciali che l'Unione si prepara a sostenere. Molte delle scelte europee, infatti, rischiano di alimentare quelle politiche ingiuste che causano l'esclusione di intere comunita' nel Sud come di recente anche nei nostri Paesi, esclusione che il movimento equosolidale contribuisce a combattere".

"Per ROBA, come per molti dei soggetti di commercio equo che nel mondo si sono mobilitati per la Global Week of action - afferma l'organizzazione in occasione dell'appuntamento - fare commercio equo e solidale significa contribuire concretamente al cambiamento sociale, creando alcune delle condizioni per le quali i cittadini, nel nord come nel sud del modno, possano essere di nuovo protagonisti delle proprie scelte cominciando dalle piu' semplici come cio' che producono, comprano, vendono e consumano. Il commercio equo, la finanza etica, il consumo critico, sono tutti strumenti necessari per una graduale ridefinizione degli stili di vita in una chiave piu' sostenibile. Non integrare, in una prospettiva piu' complessa, le preoccupazioni e lotte delle comunita' locali, le piattaforme, le organizzazioni e i produttori del Sud, la promozione dei prodotti ma soprattutto un impegno sociale e politico per un commercio giusto, rischia di innescare un boomerang mortale, ma anche contro le concrete speranze di cambiamento che la societa' civile sta costruendo laboriosamente.

Quattro le richieste rivolte "a tutti i Parlamentari europei che vogliono sostenere l'esperienza e il movimento del commercio equo e solidale:
1) A mettere al primo posto anche in questo ambito i diritti umani e sociali fondamentali, la sovranita' alimentare e i beni comuni. I diritti dei popoli debbono essere discussi e promossi in sedi e spazi politici piu' appropriati come le autonomie locali, i Parlamenti nazionali e il Parlamento Europeo, l'UNCTAD e l'ILO come le altre agenzie ONU dedicate, con un processo partecipato tra istituzioni, organizzazioni e movimenti della societa' civile.
2) A sostenere l'appello per sviluppare strategie di sviluppo locale adatte ai differenti contesti. Queste strategie dovrebbero avere al centro dei propri programmi la sovranita' e la sicurezza alimentare, l'occupazione, l'integrazione della produzione nelle economie locali e regionali, l'apertura e la protezione di mercati regionali nel Nord come nel Sud del mondo.
Vi proponiamo
3) di concordare un piano di appuntamenti formali e informali con la societa' civile attiva su questi temi anche nei Paesi membri, su una agenda politica che vada nella direzione della giustizia nel commercio, alla quale partecipino tra gli altri soggetti della societa' civile anche le organizzazioni, le reti, le campagne e i partner del movimento equosolidale.
4) Di sostenere le campagne dei movimenti, della societa' civile e delle realta' equosolidali per la giustizia nel commercio, partecipando e promuovendo azioni di sensibilizzazione dell'opinione pubblica europea per restituire spessore sociale positivo a un consumo critico, attraverso studi di caso sulle filiere sostenibili. Questo consentira' di stabilire una relazione diretta di solidarieta' tra produttori e consumatori che sostituisce su una relazione commerciale solitamente moltro astratta, che favorisce l'irresponsabilita' di consumatori e imprese rispetto alle proprie scelte concrete".

Fonti: Roba dell'Altro Mondo, Trade Watch

Ultime notizie

Fumetti per la Pace, ecco il concorso Peace is Pop!

21 Settembre 2025
Atlante delle guerre e dei conflitti del Mondo, insieme al Piccolo Museo del Giocattolo, lanciano il contest "Peace is Pop! Fumetti per la Pace".

Mio fratello Ibrahim

20 Settembre 2025
Un pellegrinaggio sui campi da rugby italiani, con lo scopo di condividere e raccontare le capacità riabilitative, propedeutiche e inclusive della palla ovale. (Matthias Canapini) 

Il Punto - Si muore nel silenzio

19 Settembre 2025
I palestinesi sono soli, entriamo nel giorno 1.303 dall’invasione russa in Ucraina, e altrove, si muore nel silenzio dei media. (Raffaele Crocco)

La Sicilia ha sete

18 Settembre 2025
La Sicilia ha sete, e non da poco tempo. (Rita Cantalino)

L’inizio dell’offensiva terrestre israeliana e l’esodo di massa da Gaza City

17 Settembre 2025
Israele conferma che l’offensiva ha provocato un esodo senza precedenti. (Giacomo Cioni)

Video

Serbia, arriva a Bruxelles la maratona di protesta di studenti per crollo alla stazione di Novi Sad