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Etiopia: ActionAid chiede scarcerazione di due operatori locali
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L'associazione ActionAid chiede la liberazione di due operatori etiopi, Daniele Bekele e Netsanet Demissie condannati a due anni e mezzo di prigione. Il 24 dicembre i due attivisti stati riconosciuti colpevoli del reato di "provocazione e preparazione" per aver creato le condizioni per eventuali sommosse contro l'ordine costituito: "un reato meno grave di quello di 'alto tradimento' per cui erano stati portati sotto processo e che prevede anche il ricorso alla pena di morte - commenta ActionAid che spera fortemente che i due operatori possano venire liberati nei prossimi giorni.
Bekele e Demissie - rispettivamente direttore della policy di ActionAid Etiopia e direttore dell'Organisation for Social Justice in Etiopia - hanno già trascorso oltre due anni in carcere e, normalmente, i condannati che hanno già scontato i due terzi della condanna vengono lasciati liberi sulla parola. "E' confortante sapere che Daniel e Netsanet non hanno di fronte a sé anni di galera - ha dichiarato Retta Menberu, direttore di ActionAid Etiopia - Se la libertà su parola verrà loro concessa com'è usuale, Daniel e Netsanet potranno passare il Natale etiope (7 gennaio) con i loro cari".
In modo del tutto inusuale, leggendo il verdetto, il giudice ha elogiato i due imputati, sottolineando i loro sforzi per risolvere l'impasse politica che aveva fatto seguito alle elezioni del 2005 e li ha descritti come "cittadini coraggiosi che hanno promosso la pace e il ruolo della legge". La corte ha inoltre respinto la richiesta dell'accusa di limitare i diritti civili di Daniel e Netsanet con l'approssimarsi delle elezioni locali. "Apprezziamo che la corte abbia riconosciuto il valore e la legittimità del lavoro di Daniel e Netsanet e abbia inoltre sostenuto i loro diritti civili - ha commentato Retta Menberu. Restiamo però profondamente preoccupati per il fatto che siano stati condannati per un crimine. Riteniamo questa condanna un errore della giustizia e perciò siamo pronti a sostenerli se decideranno di ricorrere in appello".
"La grande solidarietà e il forte supporto che abbiamo ricevuto da singoli e dalle organizzazioni della società civile in tutto il mondo è stata molto importante" - ha concluso Retta Menberu. Bekele e Demissie erano gli ultimi due imputati in un processo che inizialmente vedeva alla sbarra 131 persone, tra cui leaders del partito di opposizione 'Coalizione per l'Unità e la Democrazia'. Già diversi mesi fa tutti gli altri imputati sono stati assolti oppure condannati e poi amnistiati. Daniel e Netsanet, essendosi rifiutati di firmare qualsiasi ammissione di colpa, non hanno potuto beneficiare di queste scarcerazioni e hanno invece scelto di difendersi legalmente sino alla fine del processo.