Energia: oltre il black out

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Mentre il sistema di distribuzione dell'energia elettrica è stato completamente riattivato in tutta Italia, dopo il lungo black out del 28 settembre, il ministro delle Attività Produttive Antonio Marzano dichiara, confortato dal presidente della Repubblica Ciampi, che "la priorità assoluta è costruire nuove centrali". In una nota, Cobas Energia chiede se sia davvero necessario costruire nuove centrali per evitare futuri black-out.

Ermete Realacci, presidente nazionale di Legambiente, chiedendo le immediate dimissioni di Andrea Bollino, presidente del Gestore della Rete nazionale dichiara "col black out alle 3.30 di notte, non ci vengano a raccontare, Marzano e i suoi colleghi, la solita favoletta del sovraccarico della rete. La gestione e l'efficienza del sistema elettrico, è dimostrato, fanno davvero acqua da tutte le parti".

Già nell'ultimo numero Altreconomia presentava la situazione energetica italiana tra "lo spettro del black out e la paura di non avere abbastanza elettricità da un lato, e un enorme potenziale di risparmio energetico dall'altro". Il 15% dell'energia che consumiamo potrebbe essere risparmiato evitando sprechi e utilizzando tecnologie più appropriate, addirittura con benefici economici, oltreché ambientali. Inoltre fin dal 2001 esistono due decreti dell'allora Ministero dell'Industria (oggi Attività produttive), che individuano gli obiettivi per l'incremento dell'efficienza energetica (a sua volta promosso col decreto Bersani del 1999 e il decreto Letta del 2000, che liberalizzavano il mercato italiano dell'energia). Solo che sinora non sono stati resi operativi. I due provvedimenti (uno per il gas, l'altro per l'elettricità) impongono alle aziende distributrici con più di 100 mila utenti (su tutto il territorio nazionale sono 8 per l'energia elettrica, come Enel, o Acea, e 22 per il gas, come Italgas o Asm) di realizzare attività di risparmio energetico presso i propri clienti. Regalare lampade a basso consumo, ad esempio, o proporre l'installazione di caldaie ad alto rendimento con forti sconti.

Intanto Aduc (Associazione per i diritti degli utenti e dei consumatori) e il Movimento di Cunegonda propongono sui loro siti dei moduli per un rimborso forfettario per i disservizi delle società elettriche. [RB]

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