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Energia: no al nucleare, rinnovabili da sviluppare
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In Italia si torna a discutere di produzione di energia dal nucleare grazie alle infiammate dichiarazioni del ministro per la Coesione territoriale Gianfranco Miccichè e dal ministro per l'Innovazione tecnologica Stanca. "Il mondo è cambiato: il nucleare è più sicuro, compriamo energia nucleare da centrali dietro casa, i prezzi del petrolio sono destinati ad aumentare" ha precisato Stanca. Ma a smorzare le proposte di ritorno al nucleare è stato il collega ministro all'ambiente Altero Matteoli che ha precisato che i tempi per rilanciare il nucleare sono troppo lunghi. Dal mondo ambientalista Legambiente parla di "paradossale, antistorico e colpevolmente miope per il nostro Paese parlare di investimenti sulla costruzione di impianti per la produzione di energia nucleare". Il presidente Roberto Della Seta ricorda che "nessuno, Stato o privato, oggi sarebbe in grado di sostenere i costi di una nuova centrale. L'emergenza energetica in Italia va affrontata puntando decisamente sulle fonti energetiche rinnovabili, come stanno ormai facendo gran parte dei Paesi europei".
Rivedere il sistema degli incentivi, approvare al più presto i provvedimenti del decreto che recepisce la direttiva Ue sulla promozione delle fonti rinnovabili, introdurre il "conto energia" per la produzione di energia pulita, costruire un modello di generazione distribuita sono alcune delle proposte che Legambiente lancia a Pisa nell'incontro degli stati generali delle fonti rinnovabili, una due giorni di studio e dibattito sulle energie pulite organizzata con Enel, , Kyoto Club e i Giovani Imprenditori di Confindustria. Raddoppiare il contributo delle fonti rinnovabili alla bilancia energetica italiana, all'interno di una prospettiva di riduzione dei consumi termici e elettrici del 20% è, secondo Legambiente, l'obiettivo a dieci anni. Tra le proposte c'è l'introduzione del "conto energia" per la produzione di energia da fonti rinnovabili, ossia un meccanismo che permetta di incentivare piccoli e grandi produttori di calore e elettricità da fonti rinnovabili in rete attraverso tariffe di acquisto trasparenti e vantaggiose, che vada a sostituire il sistema dei Certificati Verdi e i residui del CIP6 che premiano le "finte rinnovabili".
Considerando la produzione energetica complessiva, le rinnovabili in Italia tra il 1990 e il 2002 sono passate dal 7,7% all'8,7%. Ma in realtà la quota di rinnovabili vere e proprie (escludendo il grande idroelettrico e i rifiuti, sulla cui definizione di "rinnovabilità" si è scagliata contro anche l'UE) è ferma al 4,6%. L'Italia non ha saputo cogliere l'opportunità imprenditoriale e occupazionale legata alle rinnovabili. Tra le prime 10 industrie di produzione del settore eolico tre sono danesi, tre tedesche, due spagnole, una americana e una giapponese. La Germania investe ogni anno 6miliardi di euro nel settore delle rinnovabili e ha oggi una occupazione di oltre 120mila persone. La Spagna in pochi anni è riuscita a creare un settore industriale che occupa oltre trentamila persone. Il Governo della Cina ha annunciato di voler raggiungere una produzione di almeno il 12% dell'energia da sole, vento e piccolo idroelettrico. In Italia il sistema di incentivi CIP6 pensato per le fonti rinnovabili in realtà premia per oltre il 90% gli impianti che producono energia da fonti fossili.
Per rilanciare queste proposte, la domenica 19 giugno precedente il solstizio d'estate si svolge contemporaneamente in 15 paesi europei il Sun Day - La Giornata del Sole. Si tratta della manifestazione più importante a livello europeo per promuovere, non solo tra gli addetti ai lavori, la conoscenza dell'energia solare (termica e fotovoltaica) e delle fonti energetiche rinnovabili attraverso una rete di eventi locali tenuti nello stesso giorno in tutta Europa, coordinati da ISES Europe (International Solar Energy Society). Nelle passate edizioni hanno contribuito a promuovere il Sun Day associazioni ambientaliste e di volontariato, enti locali, agenzie attive nel campo delle energie rinnovabili, soggetti privati. In Italia, dal 2002 l'iniziativa è gestita da Legambiente Lombardia che organizza la manifestazione sul territorio lombardo e nazionale. Nel corso dell'iniziativa installatori e produttori, espongono e presentano al pubblico le nuove tecnologie in materia di fonti energetiche rinnovabili, pannelli solari e fotovoltaici, mettendo a disposizione i propri tecnici per dimostrazioni pratiche e informazioni su tipologie di installazioni, costi, manutenzione, visite agli impianti solari dislocati sul territorio che alimentano abitazioni, strutture scolastiche, centri di educazione ambientale, strutture pubbliche.
In Italia un primo cartello di organizzazioni ha deciso di promuovere il "Contratto mondiale per l'energia e il clima". Tra gli aderenti figurano Legambiente, Forum Ambientalista, Cepes, Lunaria, Banca Etica, Punto Rosso, Rete di Lilliput - Impronta Ecologica, Attac Italia e Kyoto dal Basso. Nel ‘Contratto' si parla di una riforma fiscale che preveda una detassazione dell'energia prodotta da fonti rinnovabili e abolendo le distorsioni di mercato ed ogni incentivo in favore del nucleare e della combustione di fonti fossili e di rifiuti. A livello mondiale viene proposta un'agenzia presso le Nazioni Unite per la diffusione delle tecnologie che permettono lo sfruttamento delle fonti rinnovabili e usi razionali ed efficienti dell'energia. A questo si aggiunge la promozione di promuovere un nuovo modello di mobilità per persone e merci, che in primo luogo ne garantisca a tutti il diritto, come servizio definito in base alla necessità. Inoltre le realtà aderenti al Contratto viene si impegnano a promuovere un modello energetico distribuito, partecipato e democratico, governato da regole, decise da autorità pubbliche, che consentano di fare dell'energia non una merce, ma un bene comune. [AT]
Altre fonti: La nuova ecologia