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Emergenza sanitaria e uranio impoverito
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Rob MacGillivray, responsabile del Programma di Emergenza di Save the Children in Nord Iraq, ha denunciato che "le forze della coalizione impediscono da più di una settimana l'atterraggio di un aereo a Erbil con forniture mediche raccolte da Save the Children per curare 40.000 persone".
Dal racconto giunto da Baghdad del chirurgo di Emergency Gino Strada e il giornalista disegnatore Vauro si apprende che dei 35 o 40 ospedali che funzionavano prima della guerra adesso ne sono rimasti in attività uno o due. "Dopo la caduta della città i saccheggi sono stati terribili, hanno portato via tutto quello che potevano - continua Strada - adesso i mullah chiedono ai fedeli di restituire le attrezzature, ma la gente riporta solo cose di poco valore e utilità e così la situazione resta grave". Da fonte Observer si apprende che l'ex-generale USA Jay Garnerche che gestirà gli aiuti umanitari e la ricostruzione dell'Iraq è a capo della società che costruisce i missili Patriot. Intanto gli USA affermano di non avere in progetto di rimuovere l'Uranio Impoverito (DU) derivato dalle armi da loro utilizzate in Iraq. La motivazione è che la bonifica non si rende necessaria in quanto le ricerche sull'Uranio Impoverito non hanno dimostrato che quest'ultimo abbia effetti a lungo termine. Affermano anche che uno studio del 1990 che riporta i rischi per la popolazione locale e per i veterani può dirsi antiquato. L'ex ispettore dell'ONU Scott Ritter ha dichiarato che "c'e' la concreta possibilita' che l'Onu sia riuscito a disarmare l'Iraq, e non potra' mai saperlo".
Fonte: Save the Children