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Elezioni in Argentina, futuro sudamericano
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Le prossime elezioni presidenziali in Argentina (il 27 aprile per il primo turno, il 18 maggio per il secondo) rappresentano un passaggio decisivo non solo per il paese, ma anche per l'America del Sud. Il risultato decreterà se il vicino Brasile avrà come partner l'Argentina nella politica di ricostruzione del Mercato comune del Sud (Mercosur) e nella creazione di una moneta comune per la regione oppure se trionferà la dollarizzazione, favorendo l'Area di libero scambio delle Americhe. Oggi Buenos Aires vive in uno stato di apparente normalità. "O meglio, è una normalità per pochi: per la classe medio-alta che ha attutito il colpo, o per i fortunati che hanno mantenuto il lavoro" scrive Paola Erba sulla rivista Missione Oggi. Nel 2002, come conseguenza della svalutazione, l'inflazione è aumentata del 65%. Dal gennaio del 2001 - momento dell'esplosione della crisi - ad oggi, i poveri in Argentina sono passati da circa 14 a 21 milioni di persone su una popolazione di 36 milioni di abitanti. Ci sono 8 milioni tra bambini e adolescenti poveri. Di questi, oltre 4 milioni sono indigenti, cioè non riescono a soddisfare il fabbisogno quotidiano di calorie. Lo afferma il portavoce di Save the Children Antonello Sacchetti, lanciando un'appello per la difesa dei diritti dei minori rivolto ai candidati alle elezioni presidenziali. Numerosi sono gli appelli di solidarietà agli operai e i disoccupati di Buenos Aires vittime della repressione della polizia sugli occupanti della fabbrica simbolo del movimento dei lavoratori. In uno scenario di incertezza assoluta, i movimenti scaturiti dalle proteste del 2001, dai caceolazos alle assemblee popolari, resistono e sembra stiano riorganizzando il territorio. Intanto Luis Moreno Ocampo, generale militare durante la dittatura argentina negli anni '80, è stato confermato come il primo perseguitato dalla Corte Penale Internazionale.
Fonti: Missione Oggi, Radio Netherlands, Save the Children, Le Monde Diplomatique;