Ecco da dove vengono le 5 stelle

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Abbiamo intervistato Domenico Finiguerra che fa parte del Coordinamento Nazionale Enti Locali per l’Acqua Pubblica ed è promotore insieme a molti altri della campagna e del movimento nazionale “Stop al Consumo di Territorio”. Dal 2002 al 2012 è sindaco di Cassinetta di Lugagnano, comune che nel 2008 è entrato a far parte dell’Associazione Comuni Virtuosi, risultando vincitore del premio nazionale Comuni Virtuosi nella categoria “gestione del territorio”. Per Finiguerra "Va ricostruito un movimento per i beni comuni, capace di mettere al centro l’ambiente ed in grado di lottare contro la precarietà mettendo in rete molte minoranze rimaste orfane ed inascoltate". Un programma a 5 stelle che arriva dai Comuni virtuosi.

UM. Come uscire dallo stallo?

DF. Perché uscirne? L’ansia di uscirne viene soprattutto dai partiti perché devono consolidare l’esistente, che significa trovare vie di uscita che permetta loro comunque di sopravvivere, oppure, a titolo di esempio, anche soltanto per rinnovare i contratti ai propri dipendenti. Non mi sembra che i movimenti abbiano così tanta ansia. Sono due modalità completamente diverse di visione delle cose. “E’ come se si stesse gioacando a monopoli. Con le stesse regole da decenni. Poi, ad un certo punto arriva un bambino che propone agli adulti nuove regole. Si gioca in senso antiorario. Non si possono più acquistare né case e né palazzi. Ovunque solo parchi.” Sarebbe immediato un senso di spiazzamento. E a quel punto o si accettano nuove regole oppure il bambino potrebbe rovesciare il tavolo. Nel paese v’è una forte domanda di cambiamento. Ma vi è una differenza sostanziale tra due tipologie di personale “politico”. C'è chi vive di politica ed è, quindi, preso da sentimenti di bramosia della poltrona ed è affetto spesso da avidità, e chi vuole invece servire, a termine, una comunità, grande o piccola che sia.

UM. Qualcuno le ha chiesto di candidarsi?

DF. Recentemete Rivoluzione Civile di Ingroia. Ma quando i rappresentanti di Cambiare si Può andarono al tavolo videro subito che dietro la società civile si volevano piazzare i segretari dei partiti e i vecchi funzionari di partito. Allertammo Ingroia che se si voleva proporre qualcosa di “nuovo” occorreva presentare solo volti nuovi della società civile. Non ci ascoltò. Mi risulta che anche Borsellino si è molto arrabbiato per le scelte di Ingroia di allocare a fondo lista “giovani volti” del movimento Agende Rosse. Tutti gli amministratori dei comuni virtuosi che si erano avvicinati si sono poi ritirati da quell’esperimento. Se ci avessero ascoltato, candidando rappresentanti dei territori, forse Rivoluzione Civile sarebbe andata oltre il 4%.

UM. Ed ora?

DF. Va ricostruito un movimento per i beni comuni, capace di mettere al centro l’ambiente ed in grado di lottare contro la precarietà. Il movimento va ricostruito mettendo in rete molte minoranze rimaste orfane ed inascoltate nei propri territori. Il 23 marzo saremo in Val Susa. Vi saranno i rappresentanti di moltissimi territori. Speriamo.

UM. Chi sono i 2 leader del cambiamento?

DF. Matteo Renzi e Beppe Grillo. Purtroppo il primo non è molto attento ai nostri temi. Siamo su tutt’altre latitudini. Potremmo trovare una sintonia sul “forte ridimensionamento del finanziamento pubblico ai partiti” che lascerebbe subito a casa centinaia di funzionari. Il secondo, Grillo, è sostenuto anche da intellettuali come Pallante o movimenti interessanti come i GAS ma il suo apparire come controllore totale sul volere di tutti i deputati e senatori lascia perplessi molti cittadini.

UM. Grillo le ha chiesto di candidarsi?

DF. Io, come altri amministratori, sono per lui incandidabile in quanto ho già fatto il sindaco per due mandati. Con questa scelta ha perso l’occasione di avere politici con una certa esperienza dal territorio. Grillo ha candidato solo “movimentisti della prima ora” al fine di evitare infiltrazioni. E’ comprensibile. Ora Grillo ha 8 milioni di elettori e dovrà sempre più stabilire “regole ferree”.

UM. Ma da dove viene l’idea delle “5 stelle”?

DF. Dai comuni virtuosi. Sono diversi anni che esiste un programma a 5 stelle ed addirittura un premio a 5 stelle.

UM. Come liberare il paese?

DF. Ad ogni ventata di novità segue una depressione. Ormai ne ho conosciute parecchie. Ora si parla molto dei “social network” ma la stragrande maggioranza degli italiani sta davanti alla televisione in una sorta di “mutazione antropologica” per dirla con Pasolini. Dobbiamo togliere il potere a chi controlla i media.

Pranzo con Domenico presso una vecchia cascina trasformata in osteria. Attorniata da cemento e da capannoni dismessi. Ovunque “affittasi” e “vendesi”. Ma nemmeno se fosse scritto “Regalasi” andrebbero allocati. L’archeologia di un modello di sviluppo d’altri tempi. Passati.

Fabio Pipinato

Biografia di Domenico Finiguerra: Dal 2002 al 2012 è sindaco di Cassinetta di Lugagnano, comune che nel 2008 è entrato a far parte dell’Associazione Comuni Virtuosi, risultando vincitore del premio nazionale Comuni Virtuosi nella categoria “gestione del territorio”. Nel 2009 il Comune di Cassinetta ha aderito alla Rete Comuni Solidali ed è membro dell’Associazione Internazionale Mayor for Peace. Per il suo impegno politico, civile e amministrativo Domenico Finiguerra ha conseguito i seguenti riconoscimenti:

- nel 2009, Premio Bruno Carli del Valsusa Filmfest;
- nel 2010, Premio Campione per l’Ambiente della Provincia di Milano e dei City Angels;
- nel 2011, Premio Nazionale Personaggio Ambiente.

Nel 1994 è eletto consigliere comunale ad Abbiategrasso per il Partito Democratico della Sinistra, andando a ricoprire la carica di Capogruppo Consiliare. Dopo 6 mesi si dimette a causa di insanabili divergenze sulla politica urbanistica ed ambientale.

Nel 2002 è eletto Sindaco di Cassinetta di Lugagnano con il 50,1 % alla guida di una lista civica di ispirazione di centrosinistra. Il 27 maggio 2007 viene riconfermato con il 62,1%, in netta controtendenza con il dato nazionale e provinciale, che vede una forte penalizzazione per il centrosinistra. (indennità di carica mensile 494 euro). Oggi non è iscritto a nessun partito. Fa parte del Coordinamento Nazionale Enti Locali per l’Acqua Pubblica. E’ promotore insieme a molti altri della campagna e del movimento nazionale “Stop al Consumo di Territorio”.

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