Dossier/ Rotte commerciali e nuove strategie. L’Oceano Indiano e la Rotta Artica (3)

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Foto di Annie Spratt su Unsplash

Le rotte marittime commerciali sono in mutamento. A determinare la necessità di variare ci sono molteplici fattori che vanno dai conflitti che interessano aree strategieche per i trasporti (vedi caso Ucraina), agli attacchi alle navi nel canale di Suez, fino alla siccità del canale di Panama.

A tutto questo si uniscono gli scontri (più o meno aperti) per il controllo degli oceani e dei chockepoints, i passaggi obbligati delle vie marittime. In questo dossier, l’ultimo di questo trittico dedicato agli Oceani e al commercio che vi transita, si affrontano alcuni casi che riguardano l’Oceano Indiano e la sempre più attiva e discussa Rotta Artica, che sta aprendo nuovi scenari, sia economici, che, soprattutto, geopolitici.

Rotta Artica, l'accordo Russia-Cina

La rotta artica, nel nord del mare Artico, potrebbe quasi dimezzare i tempi di percorrenza tra Asia ed Europa e aprire così nuove vie commerciali. Tra gli obiettivi della Russia c’è che la Northern Sea Route (Nsr) diventi una rotta di navigazione utilizzabile tutto l’anno, grazie allo sviluppo di flotte di rompighiaccio e al riscaldamento globale.

Nell’agosto 2024 il premier cinese Li Qiang è stato a Mosca per firmare, con il suo omologo russo, Mikhail Mishustin, un comunicato congiunto per sviluppare nuove rotte di navigazione nell’Artico. Nel mese di giugno l’agenzia nucleare russa Rosatom aveva firmato un accordo con la Hainan Yangpu NewNew Shipping, una compagnia di navigazione cinese, per la progettazione e la costruzione di navi portacontainer adatte al transito nella Northern Sea Route. L’accordo, firmato durante il Forum economico internazionale di San Pietroburgo, puntava ad ampliare l’attività lungo la rotta. Fino al 2023 erano sette i viaggi che si potevano effettuare e si prevede di arrivare a 12 in breve tempo...

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