Dossier/ Le catene della guerra in Italia. I fornitori del Nord Ovest (5)

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Foto da La Spezia contro Sea Future a cura della Rete Spezzina Pace e Disarmo.

Dopo esserci occupati dell’Emilia-Romagna, del Nord-Est e della Lombardia, passiamo ora ad analizzare la lunga catena dei fornitori bellici in Piemonte e Liguria. Anche qui si sta compiendo la transizione di molte aziende dall’automotive all’aerospazio e soprattutto al settore bellico, comparto che non conosce crisi. Questo dossier conclude la nostra serie sui fornitori della guerra in Italia.

Qui gli altri quattro dossier:

Dossier/Le catene della guerra in Italia. I fornitori dell’Emilia Romagna (1)

Dossier/Le catene della guerra in Italia. I fornitori del Nord Est (2)

Dossier/ Le catene della guerra in Italia. I fornitori in Lombardia (3)

Dossier/ Le catene della guerra in Italia. Trasporti e logistica (4)

La cittadella e l’ecosistema della guerra in Piemonte.

In Piemonte il Gruppo Leonardo è presente con tre sedi principali, tra Torino, Caselle (To) e Cameri (No) e una supply chain di circa 400 aziende, per lo più piccole e medie imprese dual use. Un vero e proprio “ecosistema”, come lo chiama Leonardo, che comprende anche istituzioni ed Università, fino agli Istituti tecnici delle scuole superiori. Nello stabilimento di Caselle, Leonardo costruisce una gran parte dei componenti dei nuovi caccia Eurofighter Typhoon, per conto del consorzio che riunisce Italia, Spagna, Regno Unito, Germania. Nel dicembre 2024 l’Italia ha ordinato 24 di questi velivoli per l’Aeronautica militare italiana, in linea con l’aumento delle spese nel settore militare, al costo di 62 milioni di euro l’uno.

Intanto a Torino sta sorgendo la Città dell’Aerospazio, nata da una collaborazione tra Politecnico di TorinoLeonardo, Regione e istituzioni del territorio, tra corso Francia e corso Marche, con un costo di 44 milioni di euro e 1 milione di metri quadrati di estensione. Sarà la sede dell’“ecosistema” industriale militare, supply chain compresa, fucina di nuovi progetti per difesa e spaziali, nodo del Defence Innovation Accelerator for the North Atlantic (D.I.A.N.A), progetto della Nato.

Dentro la cittadella, oltre a Leonardo un posto d’onore lo avrà Thales Alenia Space -la joint venture tra la francese Thales (67%) e Leonardo (33%)- che fornisce soluzioni ad alta tecnologia per spazio e difesa. Senza dimenticare Avio, partecipata al 29% da Leonardo, che risulta al quarto posto tra i più grandi esportatori di armi nel 2023. Opera nei settori civili e militari, in particolare progetta e realizza sistemi per la propulsione applicata a sistemi di lancio, di razzi missili e satelliti. L’altra sede operativa è a Colleferro, in Lazio. Avio ha collaborato ai progetti dei missili terra-aria Camm-Er e Aster 30 della MBDA (joint venture “missilistica” italo francese)...

Segue su Atlanteguerre.it

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