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Dossier/ L’intelligenza artificiale e la Pace
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Foto: Unsplash.com
L’intelligenza artificiale può aiutare la Pace? Il dibattito intorno all’IA è sempre acceso e tende, molto spesso, a sottolinearne gli aspetti più negativi, legati in particolare a questioni collegate alla privacy, all’automatizzazione, alla perdita di autenticità.
In questo dossier, oltre a fissare alcuni punti fermi su cosa si intende per IA, su quali sono gli atti normativi a cui si sta lavorando, si riportano alcuni esempi (nazionali e internazionali) di come i sistemi informatici possano essere utili alla pace, alla sicurezza e anche al movimento pacifista.
L'esempio del bollettino pacifista 'Albert'
L’intelligenza artificiale può supportare la Pace e il movimento pacifista. A pensarlo è l’associazione Peacelink, che nell’ottobre 2024 ha creato ‘Albert’, un bollettino pacifista quotidiano nato con l’obiettivo di diffondere notizie e commenti critici contro la guerra e per la promozione della nonviolenza. Albert (in onore dello ‘scienziato pacifista’ Albert Einstein) raccoglie notizie, appuntamenti e riflessioni, ed è aggiornato in tempo reale grazie a ChatGPT. “ChatGPT – spiega Alessandro Marescotti di Peacelink – accelera la produzione di Albert perché automatizza la scrittura, consente l’elaborazione rapida dei contenuti delle notizie pacifiste, agenzie stampa, comunicati e appuntamenti, trasformandoli in articoli chiari e leggibili. Inoltre, una volta inserite le informazioni, ChatGPT rielabora il testo, creando un bollettino completo in pochi minuti, pronto per la pubblicazione, la diffusione e aiuta a sintetizzare informazioni provenienti da varie fonti mantenendo un tono pacifista e nonviolento”.
ChatGPT, inoltre, può essere addestrata ai temi pacifisti attraverso il Fine-Tuning, un processo “attraverso il quale “addestriamo” ChatGPT per lavorare con obiettivi specifici, in questo caso, la creazione di contenuti per la pace. – continua Marescotti – Inserendo informazioni pacifiste (articoli, comunicati, dati delle agenzie stampa), ChatGPT viene affinato per produrre testi che supportano i movimenti contro la guerra e la nonviolenza. Quello che facciamo è dare all’IA degli input continui. Forniamo a ChatGPT comunicati pacifisti, articoli di giornale e dati sugli eventi per la pace. In questo modo il sistema ha modo di memorizzare le informazioni, apprendere progressivamente le strutture linguistiche e i contenuti chiave legati alla promozione della pace”...