Donne in politica: qualcosa di più

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Nel mondo

Secondo gli ultimi dati (15 maggio 2002) dell'Ipo, l'organizzazione internazionale interparlamentare, è la Svezia il paese con la più alta percentuale di donne in parlamento (42,7%).
Ai primi posti della classifica seguono poi Danimarca (38%), Finlandia (36,5%), Norvegia (36,4%), Islanda (34,9%), Germania (31,7%), Costa Rica (31,6%). Le percentuali più basse si registrano in Marocco (0,6%), Yemen (0,7%), Niger (1,2%).
Tra i paesi senza presenze femminili al governo ci sono il Kuwait, la Micronesia, gli Emirati Arbai Uniti, le Bahamas.

In Italia

L'Italia occupa la settantaduesima posizione della classifica immediatamente preceduta da Panama (9,9%), Bukina Faso (9,9%), Zimbabwe (10%), Kyrgyzstan (10%).

Dei 630 parlamentari italiani, infatti, solo 62 sono donne, vale a dire il 9.84%. Di queste nell'attuale governo due sono state nominate ministro: si tratta di Letizia Moratti (ministero Pubblica istruzione), ex presidente della Rai e dell'imprenditrice Stefania Prestigiacomo (Pari opportunità).

"Una donna può rappresentare qualcosa di più"

La Commissione nazionale per la parità e le pari opportunità ha lanciato nel febbraio 2001 la campagna "Pari è di più": iniziative politiche, di comunicazione e sensibilizzazione per affermare una reale rappresentatività delle donne nei luoghi decisionali.

Tra le iniziative, il "kit della candidata", uno strumento di supporto con informazioni che vanno da come organizzare una campagna elettorale ai dati sull'inquinamento, il mondo del lavoro, gli anziani⅀

Quello che vorremmo dire è che essere candidata donna è altra cosa che essere candidato uomo - ha affermato Marina Piazza, presidente della Commissione nazionale per la parità e le pari opportunità tra uomo e donna - è necessario quindi sottolineare non solo e non tanto che una donna può fare politica, ma che proprio perché è donna può rappresentare qualcosa di più e/o di differente".

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