Disuguaglianza sociale: il potere a servizio di pochi

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Disuguaglianza: il potere al servizio di pochi, è il rapporto 2024 diffuso da Oxfam in occasione – non certo a caso – dell’apertura dei lavori del World Economic Forum di Davos. Nel mondo uno scenario sempre più inquietante si sta facendo strada dice Oxfam: da una parte, miliardi di persone sono costrette a sopportare il peso di epidemie, inflazione, guerre e, dall’altra, un ristretto gruppo individui dalle enormi ricchezze sta moltiplicano le proprie fortune a ritmi intensi. È questo lo scenario drammatico offerto dal dossier 2024. Leggilo qui.

Negli ultimi 4 anni i cinque uomini più ricchi al mondo hanno raddoppiato il proprio patrimonio, mentre 5 miliardi di persone più povere hanno visto invariata la propria condizione.

Ai ritmi attuali, ci vorranno più di 2 secoli per porre fine alla povertà, ma entro 10 anni il mondo potrà avere il primo trilionario.

È quanto emerge da Disuguaglianza: il potere al servizio di pochi, il nuovo rapporto che Oxfam ha diffuso in occasione del 54esimo World Economic Forum, il meeting mondiale che si tiene a Davos, sulle Alpi svizzere, dal 15 al 19 gennaio.

«Il nuovo rapporto accende i riflettori sulle disuguaglianze generate a livello globale da un potere economico fuori controllo e un potere politico incurante delle fratture nelle nostre società», scrive Oxfam Italia, che ha lanciato la petizione La grande ricchezza per chiedere un’imposta europea sui grandi patrimoni.

Disuguaglianza sociale: ricchezza in mano a pochi ricchi

Elon Musk (ad di Tesla, SpaceX e proprietario di X), Bernard Arnault (ad di Lvmh, la più grande aziende francese), Jeff Bezos (fondatore e proprietario di Amazon), Larry Ellison (fondatore di Oracle Corporation) e Warren Buffett (ad di Bershire Hathaway) sono i 5 uomini più ricchi al mondo. Dal 2020 a oggi i loro patrimoni sono passati da 405 a 869 miliardi di dollari: con una crescita che galoppa a un ritmo di 14 milioni di dollari l’ora.

La ricchezza complessiva di quasi 5 miliardi di persone più povere non ha mostrato alcuna crescita. La loro condizione di povertà non è pressoché cambiata negli ultimi 4 anni.

«Il rapporto ci dice che 7 delle dieci società più grandi al mondo hanno un miliardario come ad o azionista di riferimento. Queste corporation hanno un valore di 10.200 miliardi di dollari, superiore al Prodotto interno lordo combinato di tutti i Paesi dell’Africa e dell’America Latina. Sembra di vivere in un film distopico, di trovarci agli albori di un decennio dei grandi divari, con miliardi di persone a sopportare il peso di epidemie, inflazione, guerre, e una manciata di super ricchi che moltiplicano le proprie fortune a ritmi parossistici», ha detto Amitabh Behar, direttore esecutivo ad interim di Oxfam International...

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