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Diritto a comunicare: l'Euricom e il Summit sulla Società dell'Informazione
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Dopo gli incontri sul diritto a comunicare promossi a Civitas da World Social Agenda , gli approfondimenti e il dibattito sono proseguiti a Venezia, presso la International University, nell'ambito del convegno "Euricom " organizzato in collaborazione col dipartimento di Studi Storici e Politici dell'Università di Padova.
L'Istituto Europeo di Comunicazione e Cultura (Euricom) è un'organizzazione non profit registrata sotto legge slovena, che si propone di favorire la ricerca e la pubblicazione negli ambiti della comunicazione di massa, degli studi sui media e sulle culture, con una particolare attenzione rivolta al rapporto tra media, democrazia e democratizzazione.
Il convegno "Euricom" di quest'anno ha ospitato un gruppo di studiosi e ricercatori di diversi paesi che hanno affrontato il tema "Società dell'Informazione: visioni e governance", partendo dalle problematiche poste dal processo di organizzazione del Summit Mondiale sulla Società dell'Informazione. Un evento che stimola gli approfondimenti e la ricerca nell'ambito della comunicazione sviluppando il dibattito accademico a tutti i livelli. Alcune istituzioni scientifiche sono già coinvolte nel processo, come l'ECCR (European Consortium for Communications Research ) a livello europeo e l'IAMCR (International Association for Media and Communication Research ) a livello internazionale.
"Il dibattito avviato nel processo preparatorio del WSIS non prende in considerazione la comunicazione intesa come dialogo" ha spiegato Cees Hamelink, Professore di Comunicazione Internazionale all'Università di Amsterdam. D'altro canto Toby Mendel di Article 19 , campagna che promuove la libertà di espressione e l'accesso all'informazione ufficiale, ha sottolineato la necessità che gli organi di governo si dotino di strumenti di regolamentazione del diritto a comunicare. Ma la maggiore difficoltà emersa dall'incontro riguarda la definizione del diritto a comunicare; "si tratta di libertà di comunicare? Di diritti individuali, collettivi, o entrambi?" ha detto Hamelink.
Nella fase conclusiva del convegno l'accento è stato posto sulla necessità di diffondere i molti concetti analizzati presso un'audience più vasta della ristretta comunità accademica. Il WSIS offre l'opportunità di educare le persone e i governi al diritto a comunicare. La campagna Cris coglie l'occasione offerta dal Summit delle Nazioni Unite per richiamare l'attenzione del pubblico e di tutte le realtà che si possono considerare "in gioco" con le trasformazioni della società della conoscenza, sui temi che si rivelano problematici nella definizione dei contorni di tale società: i diritti di proprietà intellettuale, l'omologazione culturale, il pluralismo dell'informazione, la libertà di espressione dei cittadini. Anche Cris ha bisogno di ampliare la sua rete coinvolgendo altre realtà che ne condividono la missione e facendosi conoscere ad un pubblico più vasto.