Diritti in Europa

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L'Italia assume la Presidenza dell'Unione Europea in un momento in cui i diritti umani sono sotto minaccia ovunque nel mondo. Nella stessa Unione Europea i diritti fondamentali vengono violati. L'ultimo Rapporto Annuale denuncia violazioni in tredici dei quindici Stati membri dell'Unione.

Nel corso del semestre di Presidenza italiana - da luglio a dicembre 2003 - Amnesty International svolge una campagna europea di informazione e di pressione sulle istituzioni europee per chiedere che i diritti umani siano al centro dell'agenda dell'Unione Europea.

L'Italia e l'Unione Europea il 1° luglio non hanno ancora risolto i loro problemi interni in materia di diritti umani - maltrattamenti e tortura, scarsa accoglienza per i rifugiati, commercio di armi usate per compiere abusi - e non hanno compiuto azioni concrete ed efficaci per la tutela e la promozione dei diritti umani nel mondo.
Amnesty International, con il supporto dei propri soci e sostenitori in tutta Europa, si rivolge direttamente al presidente Silvio Berlusconi e al Governo italiano affinché a partire dal semestre italiano di presidenza europea, l'Unione Europea garantisca il rispetto dei diritti umani dei cittadini europei e del mondo intero.
Non ci possono essere giustificazioni o ulteriori ritardi: l'Italia e l'Unione Europea devono combattere la tortura e la pena di morte, accogliere i rifugiati, sostenere la Corte penale internazionale, controllare il commercio di armi, rendere socialmente responsabili le imprese.

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