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Dal Molin: in 7mila al corteo cittadino 'Non siamo delinquenti'
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Settemila cittadini hanno manifestato sabato scorso a Vicenza contro la nuova base Usa al Dal Molin. "Delinquente è chi svende Vicenza, non la gente che la difende" - affermava lo striscione d'apertura. La manifestazione (video 1, video 2) era stata indetta dal comitato 'No Dal Molin' per "denunciare la militarizzazione della città e il tentativo di Prefetto e Questore di criminalizzare la comunità che si batte contro la nuova base statunitense". Una risposta diretta soprattutto al Questore Sarlo che nei giorni scorsi, parlando proposito del blocco dei camion, aveva dichiarato che "fanno parte di un progetto mirato" ipotizzando quindi "se non vi sia un’associazione per delinquere".
"La città di Vicenza è stata posta sotto tutela militare: a governarla non sono più le sue istituzioni locali, ma il Prefetto e il Questore, di nomina governativa e non elettiva, i quali limitano le libertà democratiche dei cittadini" - afferma la nota del comitato 'No Dal Molin' che ha preparato anche un modulo per una raccolta firme per ribadire che "Vicenza non è un'associazione per delinquere". "La maggioranza dei cittadini, come dimostrato dal cambio di amministrazione comunale, da manifestazioni, sondaggi e dalla consultazione popolare, è contraria al progetto statunitense che una minoranza sta tentando di imporre alla città con ogni mezzo. Ma questa non è democrazia, bensì autoritarismo" - ribadisce il comitato.
"Se volevano intimidire Vicenza – è stato detto al microfono – hanno fallito. Vicenza ha il diritto di difendersi da quest'imposizione" - dichiarano i promotori della manifestazione. "Dicevano che siamo poche decine di facinorosi e il Questore vorrebbe denunicarci per "associazione a delinquere – hanno ricordato i manifestanti – ma questa è la miglior risposta di democrazia poteva dare". Tra i gli amministratori veneti che hanno sottoscritto l'appello di Cinzia Bottene – consigliere comunale di Vicenza – va segnalata anche quella del Sindaco di Venezia, Massimo Cacciari.
Martedì scorso - segnalava la nota di indizione della manifestazione - le Forze dell'ordine, guidate dal Questore Sarlo, hanno messo l'area limitrofa al Dal Molin e l'intero territorio vicentino in stato da coprifuoco militare. Ogni assembramento di più di 3 persone era considerato manifestazione non autorizzata e i cittadini minacciati di arresto; ogni iniziativa di opposizione pacifica al cantiere per la nuova base Usa è stata considerata violenza". La scorsa settimana, infatti, le Forze dell’ordine hanno disperso il centinaio di dimostranti che hanno dato vita a una manifestazione non autorizzata davanti all’ingresso militare dell’aeroporto Dal Molin. In seguito quattordici dimostranti del presidio 'No Dal Molin' sono stati fermati dalla polizia e portati in Questura a Vicenza dopo aver bloccato sulla strada il camion di una ditta che lavora alla nuova base Usa (vedi il video).
"Nessun canale di dialogo è stato concesso ai manifestanti ai quali sono stati riservate soltanto minacce e botte e la scuola di polizia è stata trasformata in luogo di detenzione provvisoria per accogliere i fermati" - scrive il comitato 'No dal Molin'. "La città è stata espropriata del proprio governo cittadino al quale si è sostituito il diktat del Prefetto e del Questore i quali vorrebbero rendere operativo il progetto politico del commissario Costa: estirpare alla radice il dissenso locale".
"Il Questore ha ipotizzato che questo movimento è un'associazione per delinquere a causa dei blocchi pacifici dei camion attuati nei giorni scorsi" - continua la nota del 'No Dal Molin'. "Quella di oggi è una grande risposta democratica a chi vuol criminalizzare il dissenso e intimidire la città, hanno scandito ai microfoni i manifestanti". Microfoni aperti ai quali decine di cittadini hanno denunciato piccoli e grandi soprusi avvenuti in questi giorni da parte delle Forze dell'ordine.
Il comitato 'No Dal Molin' annuncia che il prossimo appuntamento, un presidio per la democrazia, si terrà venerdì prossimo in Via Ferrarin, strada chiusa ai cittadini dalle forze dell'ordine per garantire l'accesso al Dal Molin. "Vicenza non è un'associazione a delinquere, Vicenza è uno spazio di democrazia" - ribadisce il comitato. "La grande partecipazione di oggi è la miglior risposta che la città del Palladio poteva dare a chiunque sta tentando di intimidirla". [GB]