Dal G20 un altro passo verso la tassa sulle transazioni finanziarie

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Tra i pochi passi in avanti che si sono registrano al G20 di Cannes c’è sicuramente il rinnovato impegno per una Tassa sulle Transazioni Finanziarie (TTF). Una misura fortemente voluta dal padrone di casa Sarkozy e sostenuta dalla Germania, dal Parlamento e dalla Commissione Europea e da diversi altri Paesi. Durante il G20 a questo elenco si sono aggiunte diverse potenze emergenti, dal Sud Africa al Brasile all’Argentina.

Persino dagli USA, storicamente contrari a qualunque tassazione della finanza è arrivata una “disponibilità” ad affrontare l’argomento, nelle parole dello stesso presidente francese Sarkozy nella conferenza stampa finale.

Manca ancora l’auspicato accordo tra le venti maggiori economie del pianeta su questa proposta, ma l’appuntamento di Cannes fa registrare un nuovo passo in avanti. Il rapporto preparato dalla Gates Foundation che insiste sull’opportunità di una tassa sulle transazioni finanziarie è un ulteriore tassello in questa direzione.

Per la prima volta in un comunicato finale di un vertice del G20 la proposta viene menzionata esplicitamente, segnalando che vengono riconosciute le iniziative di alcuni dei nostri Paesi per tassare il settore finanziario. Una formulazione che tra le altre cose lascia intendere come la tassa sia perfettamente realizzabile anche in un gruppo di Paesi e non solo a livello internazionale.

L’Europa può giocare un importante ruolo da apripista. Innumerevoli studi e ricerche hanno dimostrato come la tassa sia perfettamente fattibile anche nella sola Unione Europea o nella zona euro. La sua approvazione rappresenterebbe un segnale di straordinaria forza anche verso una sua progressiva implementazione su scala internazionale.

In questo quadro spicca ancora una volta l’assoluto silenzio del Governo italiano. “Il nostro Paese sarebbe con ogni probabilità uno di quelli che più avrebbe da guadagnare dall’introduzione di una tassa sulle transazioni finanziarie” - ha commentato Andrea Baranes, portavoce della Campagna ZeroZeroCinque. “Pensiamo ai prezzi delle materie prime, a partire dal petrolio, che il nostro Paese importa e che sono oggi in balia di mercati finanziari. Pensiamo ai vantaggi di valute più stabili per le imprese che esportano. Pensiamo soprattutto agli attacchi speculativi portati nelle ultime settimane contro i nostri titoli di Stato, e che verrebbero enormemente frenati dall’introduzione di una tassa sulle transazioni finanziarie e da altre misure per regolamentare la finanza”.

Mentre il Governo e le istituzioni internazionali cercano di imporre piani di austerità e tagli al welfare e alle spese sociali, mentre si aumenta l’IVA facendo pagare ancora una volta la crisi ai cittadini e ai lavoratori, dalla società civile e ora anche da molti dei più importanti governi del pianeta arriva una proposta in grado di frenare la speculazione senza impatti negativi per i mercati e di generare un gettito di centinaia di miliardi di dollari ogni anno su scala globale. Soprattutto, una proposta in grado di dare un segnale forte della volontà politica di riportare sotto controllo la finanza-casinò. Cos’altro stiamo aspettando?

Luca Manes

Fonte: Zerozerocinque.it

 

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