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Dakar: contadini verso politiche agricole e commerciali solidali
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Dalla campagna "Questo mondo non è in vendita" arriva il report dell'incontro che si è tenuto a Dakar dal 18 al 21 maggio delle organizzazioni professionali agricole del nord e del sud intorno a questioni di commercio internazionale di prodotti agricoli. Un primo colloquio, tenuto a Bruxelles nel maggio di 2001, ha dato luogo ad una dichiarazione congiunta del ROPPA (Rete di organizzazioni contadini e di produttori agricole dell'Africa occidentale) e Via Campesina.
Un secondo colloquio si è svolto l'anno successivo (ottobre 2002), con una partecipazione più estesa compresa il COPA (membro della FIPA) e il CPE (membro di Via Campesina). Al termine è stata stilata una dichiarazione comprendente: constatazioni relativi ai mercati agricoli, principi da difendere, punti di convergenza tra i partecipanti e piste da seguire atti all'approfondimento del discorso sui mercati. A questa riunione fu chiesto al ROPPA di organizzare un terzo incontro, questa volta in Africa.
Sponsorizzato da ROPPA, Collectif stratégies alimentaires, Oxfam-Solidarités, ed un sindacato agricolo belga, il colloquio si è svolto dal 18 al 21 maggio 2003 sul tema "Politiche agricole e commerciali solidali". Dei circa 55 partecipanti, 37 rappresentavano organizzazioni professionali agricole dell'Africa, Asia, America latina, Europa e America del Nord. Gli altri erano rappresentanti di ONG e specialisti della materia (lista in allegato 3).
L'interesse di questo processo risiede fra l'altro nei seguenti fattori: l'attenzione portata a chiarire il fatto che l'opposizione di interessi in materia di politiche agricole e commerciali non è tra nord e sud ma piuttosto tra modelli di agricoltura,
l'investimento fatto per costruire un dialogo tra agricoltori delle diversi regioni e delle diverse reti regionali e mondiali,
lo sforzo fatto per andare al di là di slogans e per analizzare a fondo le differenti tematiche elaborando proposte alternative,
la chiara distinzione tra organizzazioni professionali agricoli del nord e del sud, d'una parte, e ONG dall'altra, con le loro diverse identità e responsabilità.
Il programma (allegato 4) è stato concepito con un occhio di riguardo agli obiettivi del colloquio: identificare gli strumenti efficaci per promuovere un commercio internazionale solidale, approfondire il dibattito sui punti di divergenza emersi nelle discussioni precedenti (sostanzialmente i rapporti tra sovvenzioni ai produttori del nord e esportazione/dumping)
elaborare una strategia per un'azione di lobbying intorno ad una piattaforma comune in vista di Cancun e degli accordi economici regionali che l'UE negozia con i paesi ACP.
In un primo tempo si è fatto una critica dei criteri di analisi di strumenti di politica agricola applicati dal OMC. Questi criteri, difatti, sono basati sull'ipotesi non confortata dalla realtà di un mercato mondiale perfetto capace di esprimere prezzi mondiali corretti. Si è poi discusso di altri criteri ai quali la regolamentazione del commercio dovrebbe richiamarsi: sicurezza alimentare, prezzi giustamente remunerativi per i produttori, qualità degli alimenti, preservazione dell'ambiente, ecc.
Il secondo blocco del programma ha riguardato gli strumenti da evitare in un ottica di politiche solidali, avallandosi di interventi di esperti e studi di caso presentati dai rappresentanti delle organizzazione agricole nord e sud: dumping (inteso come emettere dei prodotti sul mercato a dei prezzi inferiori al costo di produzione), esportazione di prodotti sotto standard invendibili nel nord, de-regolazione forzata attraverso misure come lo smantellamento dei "marketing boards" senza prevedere misure di accompagnamento, ecc. Dalle presentazioni e dalle discussioni è emerso chiaramente il fatto che i beneficiari dei prezzi ai produttori tenuti artificialmente bassi dal sistema attuali non sono i consumatori ma piuttosto i grandi impresi agro-alimentari e la grande distribuzione. E' stato ugualmente sottolineato il fatto che le sovvenzioni non sono la causa di un sistema disfunzionale ma piuttosto un sintomo. Sono state illustrate le grandi difficoltà incontrate dai paesi in via di sviluppo nel applicare le misuri di difesa dei propri mercati locali previsti dal GATT. In alcuni casi, però, i produttori hanno potuto stabilire delle alleanze efficaci con i propri governi (patate in Guinea e difesa contro i sotto-prodotti di carne congelati in Cameroun).
Il terzo argomento del colloquio è stato l'individuazione degli strumenti (cooperativi) da promuovere: accordi preferenziali, integrazione regionale, accordi su prodotti, cioè tutto ciò che permette di regolare l'offerta, di privilegiare i mercati locali/regionali, e di garantire un accesso concordato e controllato ai mercati del nord per i prodotti del sud a vocazione di esportazione (prodotti "tropicali").
L'accordo raggiunto tra le organizzazioni professionali agricole presenti è stato espresso in una Dichiarazione comune (allegato 5), tenuta volutamente breve per facilitarne la diffusione.
Passando infine alla parte strategica delle discussioni, sono state date delle informazioni su ciò che la società civile programma per Cancun e sull'evoluzione dei negoziati tra l'UE e i paesi ACP. E' stato deciso di non creare nessuna nuova struttura per il seguito del lavoro dei colloqui ma piuttosto di lavorare nelle reti esistenti. E' da mettere l'accento sulla diffusione della Dichiarazione, sul lavoro di lobbying e di creazione di alleanze a livello nazionale (la programmata restituzione a Coldiretti da parte del Gruppo di appoggio al movimento contadino in Africa occidentale è caldeggiata) e sulla pianificazione di alcune azioni coordinate in momenti chiave. Tra le rete esistenti è stato evidenziata quella stabilita per assicurare il seguito del Foro sulla Sovranità Alimentare tenuto a Roma nel giugno 2002 (l'IPC, di cui diversi membri di tutte le regioni erano presenti al colloquio). Un rapporto "pedagogico" sul colloquio sarà prodotto per facilitare la sensibilizzazione del pubblico. Il gruppo di riflessione basata a Bruxelles continuerà a promuovere l'approfondimento dei temi come gli accordi su prodotti, con l'appoggio di istituzioni come la FAO. Sarà diffuso un calendario di avvenimenti regionali e globali importanti. Sarà da promuovere la partecipazione di persone di diverse regioni a questi momenti per sottolineare la globalità del movimento di lobbying. Nel breve termine gli avvenimenti prioritari includono:
1 giugno - G8 a Evian (sarà presente Ibrahima Coulibaly del Mali per il ROPPA)
6-9 giugno - incontro Ministri del Commercio africani a Nairobi
16-18 giugno - simposio OMC "verso Cancun" a Ginevra
1 luglio - riunione dei Ministri dell'agricoltura africani alla quale le organizzazioni contadine presenteranno le loro riflessioni sul NEPAD
4-6 luglio - attività in Italia intorno alla riunione informale dei Ministri del commercio dell'UE.
durante l'estate (data da stabilire) - incontro programmato a Dakar tra Chirac e i paesi africani di lingua francese in preparazione per Cancun.
10 settembre - giornata dell' agricoltura al foro società civile a Cancun. Si auspica l'organizzazione di azioni in tutte le capitali del mondo. (Per l' agricoltura a Cancun il punto focale è Alfonso Valenzuela Segua di UNORCA).