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Dai comitati civici per le stragi alle indagini del G8 di Genova
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Il Comitato Verità e Giustizia per Genova è nato nel luglio 2002, allo scopo di raccogliere e gestire fondi per la tutela legale delle vittime della repressione delle forze dell'ordine a Genova durante i giorni del G8. Lavora d'intesa con gli avvocati del Genoa Legal Forum. Costituito da 12 persone (il presidente onorario è Giulietto Chiesa), il Comitato si occupa anche di vigilare sulle inchieste e di tenere informata l'opinione pubblica.
I comitati civili
Il 12 luglio a Genova, con il convegno "I comitati civili contro silenzi e impunità", che abbiamo organizzato insieme col Comitato Piazza Carlo Giuliani, è cominciato il dialogo coi tanti comitati nati dopo le stragi, gli attentati, gli omicidi politici e di mafia che hanno insanguinato la storia recente d'Italia. Gli intervenuti - da Giovanna Chelli (strage di via dei Georgofili, 1993) a Daria Bonfietti (Ustica, 1980), da Antonio Calabrò (Rapido 904, 1984) a Giovanni Persico (17 aprile 2001), Danila Tinelli (Fausto e Iaio, 1978), Daniela Rossi (Luca Rossi, 1987), Lucia Bruno (Piero Bruno, 1975) e altri ancora - hanno raccontato storie di mancata giustizia, di depistaggi, di umiliazioni inflitte da organi dello Stato ai familiari delle vittime. Tutti hanno invocato la necessità di non disperdere la memoria: l'oblio e l'indifferenza sono la materia prima dell'ingiustizia. Come primo atto di un percorso comune, il 2 agosto il nostro comitato ha partecipato con un proprio striscione, e una lettera aperta consegnata di persona al ministro Beppe Pisanu, alla manifestazione per il 23° anniversario della strage alla stazione di Bologna.
Sul sito sono reperibili sia alcune relazioni lette al convegno del 12 luglio
Genova 2003
Le iniziative organizzate per il secondo anniversario del G8, dal 12 al 20 luglio, hanno avuto un ottimo successo, sia per la qualità dei contenuti sia per la partecipazione. Particolarmente riuscito l'incontro che abbiamo organizzato (con Genoa Legal Forum e Piazza Carlo Giuliani) sabato 19 luglio - "Verità per Genova" - con gli interventi di testimoni di alcuni degli episodi più gravi del luglio 2001 (Arnaldo Cestaro per la Diaz, Paolo Fornaciari per gli incidenti di piazza, Marco Poggi per Bolzaneto), degli avvocati del Glf, di Haidi Giuliani, del presidente di Amnesty International Italia Marco Bertotto. Attraverso le testimonianze, gli atti giudiziari, i documenti raccolti in questi due anni abbiamo ricostruito i fatti con il massimo rigore.
Avevamo chiamato a rispondere ad alcune domande, con l'obiettivo di ricostruire la verità nella massima trasparenza, anche l'ex questore di Genova Francesco Colucci, il capo del VII reparto mobile di Roma Vincenzo Canterini, il capo della polizia Gianni De Gennaro, il ministro della Giustizia Roberto Castelli. Era una richiesta legittima, più che una provocazione: nessuno di loro si è fatto vivo. Solo Colucci, nel frattempo nominato questore di Trento (dove lo abbiamo raggiunto con un'altra lettera aperta), ci ha risposto nell'ambito di un'intervista al Corriere Mercantile di Genova: "Non sarò a Genova perché impegnato a concludere le ultime pratiche prima del trasferimento. I comitati mi chiedono perché a distanza di due anni nessuno dei poliziotti coinvolti nei fatti di Genova abbia subito provvedimenti disciplinari. Forse la domanda andrebbe rivolta ad altri, anche perché io non dirigo più la questura dai primi del mese d'agosto successivo al G8. [.] Non mi spaventa il confronto sui fatti di Genova, e non è detto che un giorno non possa rispondere positivamente all'invito dei comitati". In attesa che questo giorno arrivi, le domande restano senza risposta. Ma continueremo a riproporle. Sul sito di No War tv www.nowar.tv è possibile scaricare i filmati sull'incontro del 19 luglio. La lettera a Colucci, Canterini, De Gennaro, Castelli è sul nostro sito
Le inchieste
Come già indicato nella newsletter n. 1, settembre potrebbe rivelarsi un mese chiave per le principali inchieste aperte dopo il G8. Dovrebbe arrivare, in particolare, la richiesta di rinvio a giudizio per gli agenti indagati per il blitz alla Diaz; altrettanto potrebbe avvenire per l'inchiesta sui maltrattamenti nella caserma di Bolzaneto. Intanto resta in carcere a Messina "Gimmy", l'unico ancora detenuto fra i 25 sottoposti a misure cautelari nel dicembre 2002. A metà luglio si è chiusa l'istruttoria aperta dal giudice del tribunale civile di Genova, Roberto Braccialini, per la causa aperta da un'avvocata bolognese che aveva denunciato di avere ricevuto percosse e insulti dalle forze dell'ordine il 20 luglio 2001 in piazza Alessi, nella zona di Carignano. L'avvocata aveva chiesto un miliardo e mezzo di risarcimento danni. All'iniziativa legale si è associata un'altra avvocata, a sua volta picchiata. Il giudice ha chiesto una perizia sulle lesioni e le conseguenze psichiche denunciate. E' una delle prime cause civili che si avvicinano alla conclusione.
Intanto il Senato, il 9 luglio scorso, ha bocciato in Commissione Affari costituzionali la nuova richiesta di istituire una commissione parlamentare d'inchiesta sui fatti del G8. "E' scandaloso - hanno commentato i senatori Malabarba e Dalla Chiesa - che dopo le novità clamorose emerse su tutte le vicende principali di quei giorni, il Parlamento sia inibito a pronunciarsi e si accontenti della cosiddetta Commissione d'indagine, i cui esiti sono stati smentiti in toto già nelle settimane successive".