Daghestan: liberata Nina Davydovich

Stampa

E' stata liberata in Daghestan/Cecenia, dopo 168 giorni di prigionia, Nina Davydovich, responsabile di Druzhba (organizzazione non governativa russa). Medici Senza Frontiere (MSF) dà notizia della liberazione con la speranza che anche Arjan Erkel, capo-missione di MSF in Daghestan , rapito anch'egli solo pochi giorni dopo il sequestro di Nina, venga liberato al più presto. Intanto riesplode la violenza nella provincia russa del Caucaso: le truppe federali e la polizia locale continuano a subire quotidiane perdite a causa dei continui attacchi dei ribelli ceceni. La situazione è quanto mai spinosa se si considera che la guerriglia non è costituita da un fronte unico, ma piuttosto da una varietà di fazioni, gran parte delle quali legate a traffico di droga, sequestri di civili, contrabbando e terrorismo internazionale. Molti "signori della guerra", infatti, rifiutano il negoziato in modo assoluto ed intendono proseguire la lotta armata dietro ai cospicui finanziamenti provenienti dal fondamentalismo di altri Paesi.
Pubblicato il: 10.01.2003
" Fonte: » MSF, Fidh, Warnews;
" Approfondimento: » Civic Assistance Committee, Comitato Ceceno Parigi;

Ultime notizie

Cosa vogliono gli africani dalla COP30

09 Novembre 2025
Invece di continuare ad aspettare gli aiuti, l'Africa sta cercando di mobilitare investimenti nella sua transizione verde. (Other News)

I Partigiani della Pace

08 Novembre 2025
I Partigiani della Pace: testimoni e costruttori di un futuro possibile. (Laura Tussi)

Il Punto - Tra isole, frontiere e assedi il Mondo resta in equilibrio instabile

07 Novembre 2025
Viviamo in un Mondo in cui la pace è un intervallo e la guerra una condizione. (Raffaele Crocco)

Le foreste europee catturano poca anidride carbonica

06 Novembre 2025
Le foreste d’Europa possono ancora costituire un pilastro della neutralità climatica? (Alessandro Graziadei)

Dossier/I portuali contro le guerre nel mondo. In Grecia e Slovenia (2)

05 Novembre 2025
Dalla Slovenia alla Grecia, anche nei porti della penisola balcanica i portuali si oppongono. (Linda Maggiori)

Video

Serbia, arriva a Bruxelles la maratona di protesta di studenti per crollo alla stazione di Novi Sad