Croazia: giorni cruciali per l'ingresso nell'UE

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E' attesa a giorni la risposta della Commissione Europea per l'entrata della Croazia nell'UE nel 2007. Il fallimento di Zagabria a inviare il generale Ante Gotovina al Tribunale dell'Aja è considerato un ostacolo per il suo ingresso, anche nella Nato. "Senza Gotovina [il generale croato ricercato dal Tribunale Internazionale per crimini di guerra, ndt] all'Aja, non ci saranno pareri positivi rispetto alla richiesta croata di aderire alla UE" - ha commentato Dennis McShane, Ministro per l'Europa del governo britannico. E nello stesso giorno l'Ambasciatore degli USAin Bosnia Erzegovina, Clifford Bond, ha dichiarato in un'intervista che per lo stesso motivo la Croazia si può aspettare un esito identico rispetto al suo desiderio di entrare nella Nato.

"I Parlamenti di Gran Bretagna e Olanda hanno rifiutato di ratificare l'Accordo di Associazione e Stabilizzazione per la Croazia, spiegando che non l'avrebbero fatto fino a quando il latitante generale Ante Gotovina, accusato dal Tribunale Internazionale per crimini di guerra nell'estate del 2001, non si fosse presentato all'Aja" - scrive da Osijek, Drago Hedl per l'Osservatorio sui Balcani. Il Primo Ministro croato Ivo Sanader avrebbe dimostrato grande volontà di cooperazione con l'Aja, inviando otto indiziati al Tribunale Internazionale in sole due settimane e, a parte il caso Gotovina, non ci sono altre questioni irrisolte tra Zagabria e l'Aja. La Croazia sostiene con insistenza che il generale latitante non si trovi nel suo territorio e che non sia neppure noto in quale Paese si stia nascondendo. Il governo ha recentemente richiesto che i conti bancari di tutte le persone che si ritiene sostengano Gotovina siano messi sotto stretto controllo.

Intanto il 4 aprile in Slovenia si è svolto un referendum sui "cancellati", le 18.000 persone provenienti da Croazia, Bosnia Erzegovina e Serbia, ma residenti da anni in Slovenia, che all'indomani dell'indipendenza si sono ritrovati privati della cittadinanza e di tutti i diritti ad essa connessi. Il 95% dei votanti si è espresso contro il ripristino dei loro diritti, solo il 4% a favore - riferisce da Ljubjana Davide Sighele sempre per l'Osservatorio sui Balcani.

Il referendum, a carattere consultivo, ha rappresentato una vera e propria sconfitta per la maggioranza di governo anche se il dato è mitigato dal fatto che si sono recati alle urne poco più del 30% degli aventi diritto. "Non vi è alcuna conseguenza per la soluzione dei problemi dei 'cancellati', il risultato del referendum è del tutto irrilevante" - ha cercato di minimizzare Bogdan Biscak, parlamentare dei Liberaldemocratici, parte della coalizione di governo. Le sue rassicurazioni non sembrano sufficienti a fugare la diffusione di umori nazionalisti nel piccolo Paese prealpino che teme di venir assimilato da culture ed economie più forti con l'ingresso nell'Unione europea il prossimo primo maggio. [GB]

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