Creare una crisi per il petrolio del Venezuela

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"In Venezuela inizia a prosperare una certa impunità che causa seri danni alle istituzioni democratiche". Con queste parole, il segretario generale dell'Organizzazione degli Stati americani (Osa), César Gaviria, ha condannato fermamente gli episodi di violenza di Caracas, costati la vita a due persone e il ferimento di altre decine. E' ripartito anche il 'Tavolo del negoziato' tra governo e opposizione con la sottocommissione incaricata di esaminare la proposta presentata dallo stesso segretario Osa per uscire dalla crisi. Intanto è ripresa l'attività di estrazione di petrolio della raffineria del Palito l nella misura di 600mila barili. Dopo più di un mese di serrata dell'opposizione, non c'é stato il collasso né un'esplosione sociale, ma perdite per più di 1 miliardo di dollari. Secondo Tito Pulsinelli di Information Guerrilla "gli industriali hanno ricevuto finanziamenti del governo spagnolo e di Washington" per "creare il massimo di danni alle finanze pubbliche, tentando di lasciare a secco il fisco e le casse della finanza pubblica". Nella nuova guerra del petrolio che si é scatenata, "brilla la coraggiosa iniziativa del Brasile che ha promosso la formazione di un gruppo di Paesi amici del Venezuela, di cui fan parte -tra gli altri- Francia e Russia". L'articolo 72 della nuova costituzione venezuelana permette di revocare il mandato presidenziale tramite un referendum popolare. Devono passare almeno tre anni di mandato, prima di sottoporre a referendum la fiducia al presidente, per cui un referendum potrebbe essere considerato costituzionalmente legittimo solo se effettuato dopo l'agosto del 2003.
Pubblicato il: 07.01.2003
" Fonte: » Misna, Information Guerriglia, Equilibri;
" Approfondimento: » Dossier America Latina,;

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