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Così ti disegno la sostenibilità
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In questi ultimi mesi avete letto su Unimondo più di un approfondimento su educazione e scuola, da un lato perché il percorso di riflessione che la World Social Agenda ha favorito durante lo scorso anno scolastico traeva spunto dal Secondo Obiettivo di Sviluppo del Millennio (Garantire l’accesso all’istruzione primaria a tutti i bambini e le bambine nel mondo), dall’altro perché durante i laboratori nelle classi ho incontrato ragazzi e ragazze di varia età e provenienza, ho chiacchierato con loro e... ho guardato i loro banchi, diari, astucci. E mi è capitato spesso di chiedermi, penso principalmente per inclinazione caratteriale, “che fine fanno” i diari usati e un po’ sporchi di mesi di lavoro, le penne esaurite o quelle matite per colorare che ormai sono così piccole che neanche le tieni più in mano. Le matite... quando ero io seduta dietro i banchi di scuola quelle matite le collezionavo, mi piacevano quelle miniature di colori e legno, anche se non riuscivo più a usarli. Di anni ne sono passati, e di idee ne sono nate molte... Quindi eccone alcune per questo nuovo anno di scuola appena inaugurato, perché porti con sé un po’ più di consapevolezza nei confronti dell’ambiente e dei rifiuti che, anche a scuola, produciamo senza magari rendercene conto. Un passo per volta possiamo cambiare le cose, con scelte responsabili e consapevoli.
E allora comincio proprio da loro, dalle matite. O meglio, da Sproutpencil, invenzione di un gruppo di ingegneri MIT-trained (Massachusetts Institute of Technology) della Democratech, esperti in prodotti di sviluppo, campagne di crowdfunding, web design e grafica, software e molto altro. Offrono vari servizi, ma in particolar modo “democratizzano lo sviluppo dei prodotti”, rendendo disponibili sul mercato idee collettive attraverso una “tecnologia per le persone, fatta dalle persone”. E una di queste idee è appunto una matita che si può piantare, “orgogliosamente prodotta” negli Stati Uniti – ma acquistabile anche in Italia. Praticamente un nuovo concetto del caro vecchio lapis: una volta che non serva più al suo scopo principale, esso diventa un utile strumento per piantare fiori, erbe aromatiche e verdure. Costruita in maniera sostenibile utilizzando legno di cedro, la matita è semplice e bella e ha uno spazio all’estremità superiore contenente una capsula con tre piccoli semi. L’acqua attiva la capsula e... la matita si trasforma in pianta!
E non mi sembra un’idea esageratamente romantica immaginare che, finita la scuola, studenti e studentesse possano convertire gli strumenti di lavoro in piccoli esperimenti di giardinaggio. Anzi, il suggerimento potrebbe valere anche negli uffici e nelle case, e basterebbe così poco a renderli più verdi! Dalla calendula, al coriandolo, dai pomodorini ciliegina alla menta, alla salvia, al rafano, ce n’è di tutti i colori e di tutti i gusti!
E quella verde non è l’unica idea per riutilizzare i “mozziconi” della matite: dai fermagli per i capelli, alle collane e agli orecchini, dai braccialetti da costruire insieme alle opere d’arte.
Ma non è finita qui. Ci sono molte altre idee da tenere a mente per la scuola, una su tutte quella che riguarda probabilmente gli oggetti più utilizzati: i quaderni. Perché allora non comprare quelli che possiamo trovare nel negozio solidale di Docenti Senza Frontiere? Assieme a tante altri oggetti utili troviamo quaderni etici, solidali, eco e neutri, privi di pubblicità per un richiamo alla sobrietà, con copertine colorate suddivise per disciplina e con campagne di sensibilizzazione su temi portanti della formazione tout-court, dal risparmio di acqua alla diversità, dal riciclaggio all’uso corretto delle nuove tecnologie. I temi sono suggeriti da un comitato scientifico, individuato nel mondo dell'Istruzione, e scelti e condivisi in collaborazione con altri soggetti.
Perché allora non portare la solidarietà e il rispetto per l’ambiente anche dentro gli zaini e gli astucci, non solo atraverso la raccolta differenziata, i laboratori e le uscite formative, ma anche e soprattutto attraverso tutti quegli strumenti di quotidiano utilizzo?... e ancora non ci abbiamo pensato siamo ancora in tempo per arrivare in classe preparati a rispettare noi e il nostro futuro!