Un monito su Haiti. E il Venezuela

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Immagine: Unspash.com

Di Gianna Pontecorboli da New York

Una precaria unità per Haiti, ma anche un contrasto aperto sul Venezuela e sulla Colombia. Un severo avvertimento di tre esperti legali internazionali non solo a Donald Trump, ma anche alle forze che dovranno combattere le gang haitiane grazie al mandato del Palazzo di Vetro. Provenienti da più direzioni diverse, gli avvenimenti degli ultimi giorni hanno lasciato pochi dubbi sul fatto che si stia aprendo una nuova e imprevedibile crisi lungo l’inquieto confine che separa gli Stati Uniti dai Paesi che si affacciano sul Mar dei Caraibi e che, ancora una volta, saranno le Nazioni Unite a mostrare le possibilità e le spaccature all’interno della comunità internazionale. Apparentemente non legato alla crisi dovuta all’irrigidirsi della posizione di Donald Trump nei confronti dei governi di sinistra di Nicolás Maduro in Venezuela e di Gustavo Petro in Colombia, il dramma di Haiti sembrava, nelle scorse settimane, aver trovato qualche spiraglio di soluzione.

Una piccola speranza era arrivata a fine settembre dal Consiglio di Sicurezza, che aveva approvato con 12 voti a favore e le astensioni di Russia, Cina e Pakistan la risoluzione 2793, per autorizzare la creazione di una nuova Gang Suppression Force internazionale, il rafforzamento di un ufficio di supporto dell’Onu e per chiedere l’organizzazione delle elezioni il 7 febbraio 2026. Il primo monito, però, è arrivato quando Carlos Ruiz Massieu, rappresentante speciale del Segretario generale e capo dell’Ufficio integrato dell’Onu ad Haiti, ha presentato di fronte ai quindici membri un rapporto allarmato. «I tempi per la transizione del potere stringono» — ha spiegato — «Sono preoccupato, perché il cammino verso la creazione di un governo democratico deve ancora emergere». Massieu ha raccontato come la violenza delle gang continui a devastare la popolazione, con quasi un milione e mezzo di persone costrette a lasciare la propria casa e assalti continui contro donne e bambini, e come l’ufficio dell’Onu, l’UNSHO, si stia preparando a rafforzare il proprio staff per accompagnare il percorso verso la transizione a un governo democraticamente eletto...

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