Coopi: in Etiopia per 2000 bambini vittime di abusi

Stampa

Coopi ha iniziato in Etiopia con un programma a favore di 2.000 bambini e adolescenti in condizioni di vulnerabilità, nei quartieri poveri di Addis Abeba, dove alta è la percentuale di abusi sui minori. Molti di questi bambini inoltre, sono beneficiari di un progetto di adozione a distanza attivato nei quartieri più poveri di Addis Abeba. Finanziato dal Ministero degli Affari Esteri italiano, il progetto è partito nel 2005 e ha previsto un'azione di sensibilizzazione e potenziamento delle istituzioni etiopi in tema di tutela dei minori, condotta a livello federale dalla Cooperazione Italiana.

A livello comunitario invece, rispettivamente nell'area di Merkato di Addis Abeba (Coopi) e nella regione di Oromia (Cisp), Coopi e Cisp si sono occupati di rafforzare la consapevolezza dei diritti dei bambini attraverso campagne e corsi di formazione per insegnanti e capi famiglia e il supporto alla creazione di centri per bambini. La sensibilizzazione ha riguardato anche i rischi legati alle malattie sessualmente trasmissibili, soprattutto HIV/Aids, con l'obiettivo di promuovere l'educazione sanitaria e i diritti dei bambini fra 10mila donne e giovani e 20mila studenti delle scuole primarie e secondarie.

Circa 500 bambini invece, selezionati tra i più vulnerabili, hanno già ricevuto o riceveranno assistenza psicologica e legale o avranno accesso ai servizi di base della comunità. Per agevolare comunque l'accesso a un livello minimo di educazione, a un largo numero di minori in condizioni estremamente vulnerabili, sono operanti nell'area di progetto due centri di educazione non formale (ABEC - Alternative Basic Education Centers). L' "informalità" deriva dal fatto che questi centri sono approvati e inseriti nel sistema educativo etiope, ma non hanno nessun tipo di supporto pubblico. Al momento dell'inizio del progetto Coopi, ambedue i centri erano nell'impossibilità di continuare le attività, e tutti gli operatori dimissionari, a causa di problemi finanziari e organizzativi. I due centri supportati dal progetto sono frequentati da circa 500 bambini. La gestione è affidata ad un'associazione di partecipazione comunitaria, con un meccanismo che permette un controllo della comunità effettuato tramite l'amministrazione del Kebele, le associazioni di donne e di giovani e da parte dei genitori dei bambini.

Coopi ha riabilitato le strutture dei centri, ha aggiornato le competenze degli operatori e del personale (volontario) di gestione, si è inoltre fatta carico di fornire materiale didattico e cancelleria. Da questi primi interventi, si sta sviluppando una collaborazione che faciliterà la partecipazione comunitaria anche in altre attività di progetto. Da oltre un anno, Coopi ha attivato l'adozione a distanza per sostenere i bambini dei Kebele più poveri di Addis Abeba. Con 80 centesimi al giorno puoi garantire a un bambino etiope un pasto regolare, acqua pulita, salute, istruzione e soprattutto protezione da abusi e sfruttamento.

Cooperazione Internazionale (Coopi) interviene in Etiopia dal 1995, inizialmente con progetti di riabilitazione di strutture a favore delle persone sfollate nel Sud Oromia. In questi anni ha avviato progetti di emergenza e sviluppo nei settori idrico, sanitario, agricolo e veterinario, in diverse regioni urbane e rurali somale, tra cui Amhara, Tigray, Afar e Somali.

Ultime notizie

Africa: l’emergenza che non fa più notizia

17 Novembre 2025
Camerun, Repubblica Democratica del Congo, Tanzania, Sudan travolti dalla violenza. (Miriam Rossi)

COP30: la cronaca della delegazione di Agenzia di Stampa Giovanile

16 Novembre 2025
Una delegazione di 9 giovani e ricercatori trentini è alla Conferenza ONU sul Clima (COP30) a Belém, in Amazzonia, per raccontare e condividere il futuro del Pianeta.

Sahara Occidentale come la Palestina? L’ONU rinnova il mandato della MINURSO, ma la pace resta lontana

16 Novembre 2025
La risoluzione del Consiglio di Sicurezza segna una tappa, non una conclusione. (Di Simone Bolognesi)

Hebron: l’autunno record di violenza

15 Novembre 2025
Le colonie illegali israeliane sono in velocissima espansione e sono arrivate a soffocare la città. (Monica Pelliccia e Alice Pistolesi)

Il punto - La diplomazia resta uno strumento fragile

14 Novembre 2025
Le guerre in corso non sono eventi straordinari, ma parte di un problema in espansione. (Raffaele Crocco)

Video

Serbia, arriva a Bruxelles la maratona di protesta di studenti per crollo alla stazione di Novi Sad