Cooperazione: le denunce del libro bianco di Sbilanciamoci

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Un'impietosa analisi dello stato della cooperazione del nostro paese. Sotto accusa il Ministero degli Affari Esteri che secondo l'OCSE "ha solo un'idea aneddotica di ciò che sta funzionando" vista la completa mancanza di un sistema di monitoraggio e valutazione dei progetti governativi. L'OCSE inoltre imputa all'Italia scarsa trasparenza nel bilancio degli Aiuti ai Paesi in via di Sviluppo (APS): nel 2002 ben il 14% è stato inscritto alla voce "non specificato".
E' quanto emerge dal "Libro bianco sulla cooperazione" presentato durante il "Forum alternativo" promosso nei giorni scorsi dalla Campagna Sbilanciamoci! in risposta alle "Giornate della Cooperazione Italiana" del Ministero degli Affari Esteri

Giulio Marcon, coordinatore di Sbilanciamoci!, presentando il Libro Bianco ha rilanciato in primo luogo la necessità di maggiori stanziamenti per la cooperazione italiana. "Servono più soldi. Nel 2002 la percentuale degli Aiuti ai Paesi in via di Sviluppo (APS) sul PIL è stata dello 0,20%, nel 2003 addirittura si ridotta allo 0,16%, uno sforzo estremamente basso se confrontato con gli altri paesi donanti. Basti citare la Francia allo 0,34%; la Gran Bretagna che si è data l'obiettivo dello 0,47% entro il 2007; i Paesi del Nord Europa che confermano quote superiori allo 0,70% ormai da anni o la Spagna che ultimamente li ha raddoppiati. Nel dettaglio troviamo dati scandalosi, la spesa per la sanità e l'educazione di base nel 2002 è stata rispettivamente dello 0,00% e 0,20% dell'APS totale" - ha denunciato Marcon.

"In risposta al siparietto autocelebrativo voluto dal governo - spiegato Maurizio Gubbiotti, responsabile del settore internazionale di Legambiente - è bene ricordare come in occasione del Consiglio di Barcellona del marzo 2002, l'Italia ha sottoscritto l'impegno dell'Unione europea di spendere in aiuti sviluppo pari lo 0,33 per cento del prodotto interno lordo entro il 2006, ma i dati relativi alla legge finanziaria per il 2004 non vanno in questa direzione: lo stanziamento previsionale è ridotto allo 0,11% del Pil".Azzerati anche i fondi per l'ambiente, per la protezione del Danubio previsti dalla Legge 84 del 2001 e tagliati anche i 100 milioni di Euro destinati al GEF - sottolinea Legambiente. "Il punto è - ha spiegato Maurizio Gubbiotti - che i tagli riguardano tutti i settori della cooperazione internazionale". Inizialmente infatti per il 2005 erano stati previsti 616 milioni di Euro invece dei 1,4 miliardi di Euro (-44%) necessari a manteneri gli impegni internazionali. Ma a questi verranno tagliati altri 215 milioni di Euro (L. 278/04). In questo taglio di 215 milioni sono compresi i 100 che l'Italia avrebbe dovuto versare nel 2004 al Fondo Globale per la lotta all'Aids, la tubercolosi e la malaria (GFATM).

Il Libro Bianco è organizzato in due parti. Nella prima "Il contesto e le tendenze" vengono analizzati il bilancio economico e la burocrazia "non funzionante" della Direzione Generale per la Cooperazione e lo Sviluppo del Ministero Affari Esteri. Contestualmente si denunciano i casi della SACE in Iraq, della criminalizzazione dell'immigrazione e delle grandi mistificazioni per far passare le missioni di guerra italiane per aiuti umanitari. Nella seconda parte intitolata "Casi emblematici e storie di insuccesso" la lente di Sbilanciamoci! mette a fuoco l'occasione persa dei Balcani, il caso dell'otto per mille, delle privatizzazioni e dei traffici di armi legati alla cooperazione, ma anche la cooperazione creativa escogitata per finanziare gli Obiettivi del Millennio e un'analisi sugli accordi di Kyoto. Di particolare rilievo il capitolo "Come fallisce la cooperazione. L'Ocse, l'Italia e il caso paradigmatico della Tunisia". [GB]

Altre fonti: Sbilanciamoci!, Metamorfosi.

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