Continua la difesa della 185/90

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I componenti delle commissioni riunite Esteri e Difesa del Senato hanno nuovamente discusso della possibilità di stralciare tutti gli articoli che riguardano la 185/90, e di approvare esclusivamente i primi due articoli che servono a ratificare l'accordo internazionale di Farnborough, mentre la commissione per i Diritti Umani del Senato ha espresso parere favorevole in merito all'art. 3 del ddl 1547 (ex 1927 alla Camera). Questo articolo introduce una modifica alla legge in tema di commercio di armamenti, proibendo la vendita di armi unicamente ai paesi i cui governi si siano resi responsabili di gravi violazioni dei diritti umani. Di fronte alle modifiche previste alla 185, la "Campagna di pressione alle banche armate" precisa che tre dati importanti verranno sottratti al controllo del parlamento: il valore delle coproduzioni, la notifica delle banche d'appoggio per l'export di armi e la trasparenza delle transazioni finanziarie, quindi, unendosi all'appello degli organizzatori della Campagna "Contro i mercanti di armi: Difendiamo la 185", chiede che i controlli vengano reintrodotti sia in fase autorizzatoria per tutte le operazioni di export di componenti di sistemi d'arma, sia nella Relazione che il Presidente del Consiglio deve presentare annualmente al parlamento. La Campagna di pressione alle banche armate invita tutte le associazioni, i gruppi e i singoli cittadini a continuare la pressione presso i parlamentari e ad organizzare nei prossimi giorni iniziative nonviolente perchè le banche siano davvero trasparenti. Intanto, il Sipri, l'autorevole istituto di ricerche sulla pace ed il disarmo di Stoccolma rende noto che Israele è stato l'undicesimo importatore di armi mondiale nel periodo 1997-2001 con più di 16 miliardi di dollari (dollari costanti, cioè depurati dell'inflazione). Questa cifra costituisce, sempre secondo il Sipri, il 16% degli acquisti mondiali di armi.
Pubblicato il: 19.07.2002 " Fonte: » Campagna Banche Armate, Vita, Senato, Il Manifesto, Sipri ;

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