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Colombia: le sconfitte di Uribe
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11 quesiti su 15 del pacchetto di referendum istituzionali proposto dal presidente colombiano Alvaro Uribe sono stati bocciati sabato scorso dall'elettorato colombiano. "Sebbene il conteggio sia ancora in corso - riferisce l'agenzia di Carta - sembra che la maggior parte dei quesiti non abbia raggiunto il quorum [25 per cento degli aventi diritto] annullando la consultazione e, soprattutto, inviando un chiaro messaggio al Presidente: le politiche di austerità e militarizzazione che sono al momento i capisaldi della sua presidenza, sono state bocciate dai cittadini colombiani".
Il giudizio popolare era richiesto per riforme politiche e fiscali che spaziano dalla riduzione del numero di seggi al Congresso, ad un consistente taglio alla spesa previdenziale, al congelamento dei salari del settore pubblico per due anni, all'abolizione dei mediatori municipali per i diritti umani e, soprattutto, all'illimitato potere per l'Esecutivo nella possibilità di modificare o di porre il veto su proposte di legge avanzate dal Congresso.
Un ulteriore smacco per Uribe è stata l'elezione alla carica di sindaco della capitale Bogotà di Luis Eduardo Garzon, esponente di sinistra, ex comunista.
Sia Misna che Warnews rifericono di come le elezioni municipali e il voto sui referendum sono stati causa di incidenti,con oltre quaranta morti, una dozzina di sequestri e manifestazioni di violenza inclusa la distruzione di urne elettorali in almeno tre villaggi. Il quadro politico che sembra emergere dalle urne appare a dir poco lontano da quelle analisi secondo le quali Uribe, eletto nel maggio 2002, sarebbe stato sempre più in controllo della difficile situazione colombiana. [RB]