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Coinvolgimi, e imparerò
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Giulia, Alessio, Loveson, Michele, Martino, Marco, Davide, Chiara, Alessandro, Cristina, Thomas, Ibrahima, Olga, Andrea. Diamo i numeri? No, diamo i nomi, i nomi dei ragazzi e delle ragazze che durante lo scorso anno scolastico hanno accolto la proposta di istituire una cooperativa presso l’Istituto Pavoniano Artigianelli di Trento. Il mandato della neonata realtà era - ed è - quello di comporre e vendere ceste di frutta e verdura agli insegnanti e alle famiglie dei compagni di scuola, con due ordini di obiettivi: da un lato, condividere i proventi con un gesto di solidarietà e devolverne una parte per l’adozione a distanza di una bambina brasiliana con problemi di udito; dall’altro, contribuire al finanziamento di un’attività formativa scolastica che i giovani soci della cooperativa hanno svolto in Sicilia.
Queste sono, in poche parole, le informazioni principali e necessarie per contestualizzare questa nuova realtà scolastica che, seppur pregevole e ricca di intrecci e di attenzioni, potrebbe sembrare un’iniziativa come un’altra, promossa da una delle tante scuole d’Italia. Non è così e vi spiego subito perché.
Prima di tutto i ragazzi che partecipano a questo progetto sono quelli per brevità chiamati BES. Ma sì, quelli con bisogni educativi speciali, quelli che ripariamo sotto ombrelli di parole politicamente corrette, davanti ai quali però siamo ancora e troppo spesso concretamente imbarazzati, ignari del loro sguardo sul mondo, del loro essere speciali come tanti e come pochi, dei loro desideri di essere e basta, semplicemente. E’ proprio davanti a queste invisibili barriere che, in collaborazione con un team di ricerca pedagogica che fa capo al Laboratorio di Osservazione Diagnosi e Formazione di Rovereto e insieme all’Università di Trento, negli ultimi anni l’Istituto Pavoniano ha scelto di specializzarsi nella sperimentazione nel campo dei disturbi pervasivi dello Sviluppo. Ecco allora l’iniziativa adottata: un progetto multidisciplinare che permetta ai ragazzi che ne abbiano la necessità di confrontarsi con le materie previste dal percorso scolastico, avvalendosi però di strumenti personalizzati e originali. Non a caso il gruppo si chiama “WIP - Work In Progress”, nome che ci parla di un costante fluire di problemi e soluzioni, di idee e realizzazioni, di inclusione e di traguardi raggiunti.
La costituzione dell’ACS, associazione cooperativa scolastica, è proprio uno di questi punti d’arrivo… e di partenza. Nel corso dell’anno scolastico ragazzi e ragazze hanno infatti lavorato sodo: hanno imparato ad esprimere le proprie opinioni e ad ascoltare quelle degli altri, confrontandosi sul nome da dare alla nascente cooperativa (stavo quasi dimenticando di dirvelo, la cooperativa si chiama Ort Artigianelli!); hanno ragionato insieme sul logo per questo nuovo soggetto che li vede protagonisti, acquisendo abilità di comunicazione e grafica che hanno permesso loro di creare il materiale pubblicitario e le schede informative sugli ortaggi; hanno designato le cariche sociali, un momento importante che li ha aiutati a coltivare il proprio senso di responsabilità individuale e civica. Un progetto che ha visto il coinvolgimento di tutte le materie, e che ha proposto per esempio lo studio della matematica attraverso l’analisi del bilancio d’esercizio e delle operazioni di compravendita dei prodotti, valorizzando le abilità espressive attraverso la redazione di verbali, comunicati stampa e documenti sui valori cooperativi, senza trascurare l’utilizzo della lingua inglese con attività di role playing.
Dopo la festa d’inaugurazione a cui hanno partecipato genitori e insegnanti, hanno preso il via ufficiale le attività… nel campo: un aspetto che contribuisce in maniera decisiva all’inserimento sociale di ragazzi e ragazze e che potenzia la fiducia in se stessi e nelle proprie abilità. Perché nell’orto gli ostacoli sembrano più piccoli da superare e la disabilità non è poi così protagonista: non importa se non capisci bene l’italiano, se non riesci a esprimerti in maniera corretta, se hai difficoltà a udire o a parlare. Nell’orto impari il rispetto per te, per i tuoi compagni di lavoro e per la natura che ti insegna la vita.
Anna Molinari

Giornalista freelance e formatrice, laureata in Scienze filosofiche, collabora con diverse realtà sui temi della comunicazione ambientale. Gestisce il progetto indipendente www.ecoselvatica.it per la divulgazione filosofica in natura attraverso laboratori e approfondimenti. È istruttrice CSEN di Forest Bathing. Ha pubblicato i libri Ventodentro (2020) e Come perla in conchiglia (2024). Per la testata si occupa principalmente di tematiche legate a fauna selvatica, aree protette e tutela del territorio e delle comunità locali.