Cipsi: sete zero in Brasile, verso un milione di cisterne

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"Quanto costa una cisterna? Ce lo ha chiesto un importante finanziere brasiliano. Gli abbiamo risposto che costava 1400 reais, compreso il costo della formazione comunitaria per il gruppo rurale che la riceveva. Ci ha risposto proponendo di finanziare diecimila cisterne, ma senza la parte educativa. Abbiamo dovuto spiegargli che non sapevamo che farcene delle cisterne come strutture, se non diventavano il centro di un progetto di promozione sociale comunitaria. Perché per noi Sete Zero significa questo: partire dalla garanzia concreta di un diritto per aiutare le piccole comunità rurali a riconquistare la propria dignità ". Frei Betto, consigliere del presidente brasiliano Lula per la mobilitazione sociale, ha presentato oggi a Roma il progetto Un milione di cisterne, nell'incontro "Sete zero: il diritto all'acqua in Brasile" che si è tenuto nella sede della Legacoop in collaborazione con il Contratto Mondiale dell'Acqua e la Comunità di Capodarco . Realizzato nell'ambito dell'azione "Fame Zero" del Governo Brasiliano - grazie alla collaborazione tra Asa, coordinamento di oltre 700 organizzazioni brasiliane, il Comitato per il Contratto mondiale dell'acqua, l'Associazione italiana Sostenitori di Fame Zero e l'ong italiana Ce.V.I. - il progetto vuole costruire un milione di cisterne per il recupero dell'acqua piovana, ma anche formare le comunità rurali dell'area del semiarido a convivere con la siccità, raggiungendo l'autosufficienza idrica e impiantando piccole coltivazioni familiari per riuscire a mangiare.

Frei betto, teologo brasiliano, più volte imprigionato negli anni della dittatura militare per il suo impegno per la giustizia e per i diritti dei più poveri, è in Italia in questi giorni e ha fatto il punto sui risultati raggiunti dall'azione del Governo Lula che ha raggiunto 3 milioni di famiglie sugli 11 milioni alle quali si ripromette di assicurare un reddito minimo dai 17 ai 34 euro mensili, una fornitura alimentare e di sementi e un programma di alfabetizzazione: "Abbiamo costruito - ha raccontato Frei Betto - una rete che, attraverso 10 leaders dei movimenti di base coordinati dal mio ufficio mobilizza 540 educatori nei 27 Stati del Paese, attraverso i quali stiamo cercando di affiancare un'azione educativa all'intervento di emergenza. Cooperiamo insieme per dare corpo ai sogni di questa società civile in costruzione".

Invito raccolto da Riccardo Petrella, coordinatore del Contratto Mondiale dell'Acqua: "Le Nazioni Unite hanno costruito il progetto Global Compac - ha denunciato - alleandosi con le imprese multinazionali e garantendosi finanziamenti in cambio di un loro accreditamento socio-ambientale non troppo rigoroso. A partire dalle cisterne si stanno costruendo piccole azioni di microcredito. Sono i frutti delle alleanze costruite dal basso tra associazioni e istituzioni, per garantire giustizia nei Paesi più deprivati. In vista del Forum brasiliano dell'acqua, che si terrà il prossimo ottobre, cominciamo a costruire nuove forme di cooperazione euro-brasiliane che ripensino il classico modello d'intervento Nord/Sud. Penso a progetti cooperativi e micro-mutualistici che, a partire dai canali aperti dal progetto Sete Zero, elaborino e finanzino interventi di formazione e educazione per sconfiggere la fame e l'esclusione anche sotto il profilo culturale e simbolico. Se sapremo ricostruire condivisione politica e finanziaria tra le nostre comunità di base, sapremo riconoscere l'universalità del diritto alla vita".

Frei Betto ha inaugurato a Roma la tournée italiana della Compagnia Luar de Danca, corpo di ballo nato nella baixada Fluminense, alla periferia di Rio De Janeiro

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