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Cina: repressioni religiose, oltre il Tibet
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Dal 1999 il governo cinese ha praticato una dura politica di repressione contro i movimenti spirituali, dapprima con i Falun Gong, poi con i mussulmani e infine con i cristiani. Due cinesi cristiani sono stati condannati a morte lo scorso dicembre per un traffico di bibbie. Ad oggi 343 seguaci del Falun Gong sono stati torturati, 20 mila sono stati confinati in campi di lavoro, 1000 sono stati internati in ospedali psichiatrici e centomila sono sotto arresto. I movimenti spirituali invitano a spedire un fax all'ambasciata cinese in Italia. Nella vicina regione del Tibet si registrano dal 1949, più di 1.200.000 tibetani morti, circa un sesto del totale della popolazione, conseguenza della persecuzione politica, degli arresti, delle torture e della carestia. Oltre 6000 monasteri sono stati distrutti dalla politica cinese e il Dalai Lama, capo politico e spirituale di sei milioni di tibetani, nel 1959 è stato costretto a lasciare il paese e a cercare rifugio in India. Con lui, sono fuggiti dal Tibet 85.000 Tibetani che hanno trovato rifugio in India, Nepal e Buthan.
Pubblicato il: 28.01.2002
" Fonte: » Kontrokultura, Italia Tibet, Nessuno Tocchi Caino;
" Approfondimento: » Guida Diritti Umani;