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Ciad: si inaugura nel lutto il mega-oleodotto
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Oggi sarà ufficialmente inaugurato il mega-oleodotto Ciad-Camerun. Tre anni fa la Banca mondiale aveva approvato il finanziamento per questa opera poi portata a termine in poco più di un anno ed i cui costi si aggirano intorno ai 3,7 miliardi di dollari. Quasi pronto intanto il rapporto che la stessa Banca mondiale ha promosso sugli effetti su ambiente e popolazione locale dei progetti nell'industria estrattiva da essa finanziati.
Il primo petrolio verrà pompato dai pozzi del Ciad e fatto sgorgare nell'oleodotto che arriva fino alle coste camerunensi sull'Oceano Atlantico. E la Exxon, la principale multinazionale del petrolio coinvolta nel progetto, insieme a Chevron e Petronas, e la Banca mondiale, che ha fortemente voluto quest'opera, hanno fatto le cose in grande invitando numerosi giornalisti a N'Djamena, capitale del Ciad.
La Campagna per la riforma della Banca Mondiale denuncia come però agli esponenti della società civile ciadiana, da sempre contraria al progetto visti i suoi alti impatti socio-ambientali e gli scarsissimi benefici per la popolazione locale, verrà impedito di incontrare i giornalismi e manifestare il proprio dissenso. I gruppi della società civile del Ciad hanno comunque indetto una giornata di lutto, anche per ricordare le continue violazioni dei diritti umani che si ripetono senza soluzione di continuità nel loro paese.
Presto sarà reso pubblico il rapporto sul futuro del coinvolgimento della Banca Mondiale nell'industria estrattiva. Entro fine ottobre infatti la Extractive Industries Review, lanciata dalla Banca Mondiale due anni fa, produrrà la versione finale del suo rapporto sulla povertà e gli altri impatti ambientali e sociali associati ai progetti petroliferi, minerari e di estrazione di gas. La prima versione del documento finale scritta dalla Eminent Person Emil Salim, direttore della EIR, contiene alcune raccomandazioni molto importanti che riflettono le preoccupazioni espresse negli ultimi due anni dalla società civile e delle Ong. Le pressioni sui redattori della ricerca sono però enormi a la Campagna per la riforma della Banca mondiale invita a spedire una lettera di sostegno al responsabile dell'EIR Emil Salim. [DS]