Caritas: volontariato, una riforma che preoccupa

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In riferimento alla cosiddetta riforma del volontariato, che il Governo ha annunciato lo scorso 18 marzo, Caritas Italiana intende esprimere alcune preoccupazioni. In primo luogo una materia così complessa e rilevante per la vita del paese, in quanto espressione del diritto-dovere di partecipazione democratica di cui all'art. 2 della Costituzione, non può essere riformata stralciandone parti importanti e ricorrendo ad un decreto legge.

La precedente legge 266/91, certamente da aggiornare, era stata il frutto di un ampio e socialmente diffuso confronto partecipativo tra le istanze della politica e quelle della società civile, più o meno organizzate; tale partecipazione ha costituito il principale valore di quel provvedimento, che venne approvato all'unanimità. Quel valore non va perduto.

Caritas Italiana, non entrando nel merito della presente proposta di riforma, esprime preoccupazione per un provvedimento non sottoposto, nella sua interezza, ad iter parlamentare ordinario, ed auspica che in tale iter sia, invece, pienamente recuperata la partecipazione attiva dei soggetti sociali interessati, perché il volontariato sia risparmiato da dinamiche politiche inadeguate e laceranti.

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