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Caritas-Banca Etica: nel 2010 una famiglia su quattro "strozzata" dal mutuo-casa
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Nel 2010 una famiglia su quattro, tra quelle che acquisteranno la casa chiedendo un finanziamento, sarà "a rischio povertà" a causa di una rata che assorbe circa il 30% del reddito disponibile. Lo segnala il "Rapporto dell'Osservatorio regionale sul costo del credito" (in .pdf) presentato la scorsa settimana all'ABI a Roma nel seminario dal titolo "Dare un futuro al credito", promosso dalla Caritas Italiana e dalla Fondazione culturale Responsabilità etica in collaborazione con il Centro culturale Francesco Luigi Ferrari.
Dalle prime proiezioni, risulta infatti che l'indebitamento derivante dai mutui per l’acquisto della casa e il credito al consumo stanno gravemente danneggiando una larga parte della popolazione, in particolare anziani e lavoratori precari, che si trovano ad affrontare un futuro incerto e senza garanzie. "Già dalle prossime settimane (e non nei prossimi mesi) le più esposte saranno le famiglie con un solo genitore con figli a carico" - segnala il Rapporto. Se si considerano le famiglie che contano il prossimo anno di ricorrere al credito per abbandonare l’affitto a favore di un appartamento di proprietà, la “soglia di povertà” cresce fino al 37%, una famiglia su tre.
Queste persone spenderanno ogni mese (per i prossimi diciotto anni) il 30% del proprio reddito per pagare la rata del mutuo; si troveranno in difficoltà a sostenere le spese ordinarie (alimenti, bollette, istruzione per figli, etc.); per loro aumenterà la rischiosità in caso di eventi straordinari (la rottura di un elettrodomestico, la manutenzione dell’automobile, etc.); dovendo rispettare le scadenze delle rate del mutuo, potranno cadere nella trappola dell’usura.
"Il nostro coinvolgimento nell’Osservatorio - ha spiegato don Vittorio Nozza, direttore Caritas Italiana - nasce dalle storie e dai volti di famiglie che quotidianamente incrociamo sul territorio e che palesano un impoverimento progressivo che non trova argini in misure e interventi di solidarietà o di politiche di sostegno al reddito. Dai dati emerge un confronto, per non dire uno scontro tra due concezioni e interessi contrapposti: chi considera la casa come lo strumento concreto e simbolico delle relazioni tra persone e generazioni all’interno dello stesso nucleo familiare, tra famiglie e società; e chi, invece, la considera un investimento e si attende incrementi sostenuti dei valori immobiliari, determinando così situazioni di esclusione da un bene primario come la casa ai danni delle famiglie più deboli (famiglie povere, di giovani, di immigrati)».
"La possibilità di avere un’abitazione dignitosa è un diritto – ha affermato il direttore generale di Banca Etica, Mario Crosta. Esso va garantito con adeguate politiche sociali e fiscali ancor prima che con il credito che non sempre è lo strumento idoneo a rispondere al bisogno abitativo. Le variabili che incidono sul diritto alla casa sono molte: il reddito delle famiglie, oggi messo in pericolo dal numero crescente di lavoratori precari (ed ora in CIG); il valore degli immobili che è stato ed è oggetto di speculazioni con pericolo di restare prigionieri di bolle; il costo del credito che per alcune tipologie di nuclei non è sopportabile. Per questo riteniamo sia importante un’azione di educazione al ricorso al credito che, sulla base di comportamenti consapevoli e responsabili, eviti il sovraindebitamento. Ma l’intervento pubblico dovrà essere ad ampio raggio. Vanno definite nuove politiche abitative (per esempio includendo il social housing, l’autocostruzione, etc.) e forme di sostegno al credito quei fondi di garanzia e contributi in conto interessi, per facilitare l’accesso ai mutui".
"L’Osservatorio sul Costo del Credito - ha spiegato il presidente della Fondazione di Banca Etica, Ugo Biggeri - è parte di una collaborazione più ampia che il sistema Banca Etica ha messo in atto in questi anni con la Caritas Italiana sui temi della finanza e dell'economia responsabile, attraverso iniziative come Terra Futura e la partecipazione ai Social Forum. L'osservatorio sul credito risponde all'esigenza fondamentale per la finanza eticamente orientata di capire come le evoluzioni di mercato impattino sui cittadini oltre che sulle istituzioni finanziare",
L’analisi basata sulle famiglie in affitto denota una maggiore vulnerabilità che si presenta nell’accesso al credito e nella sostenibilità economica dell’indebitamento. Considerando per queste famiglie l’evoluzione al 2009, emerge un peggioramento nella capacità di sostenere l’indebitamento, poiché l’incidenza delle famiglie a rischio raggiunge il 38% nello scenario tendenziale e peggiora ulteriormente nello scenario alternativo (39,3%). [GB]