Brasile: partecipazione nella Marcia per la Riforma

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Il 2 maggio 12.000 lavoratori hanno lasciato la città di Goi㢀nia in direzione di Bras㭀lia camminando insieme per richiamare l'attenzione sulla grave situazione di povertà e disuguaglianza delle campagne brasiliane. I marciatori provenienti da 23 stati percorreranno durante i 17 giorni i 200 chilometri che separano le due città. Tra loro c'è Lu㭀s Beltrane, di 97 anni che è alla sua terza marcia verso la capitale federale vuole rappresentare le 200.000 famiglie del Movimento dei Senza Terra accampate e le 350.000 famiglie insediate nelle terre occupate. Tutti i giorni la camminata comincerà alle 5 del mattino per interrompersi nel momento del sole troppo caldo. Il pomeriggio sarà dedicato al momento dello studio e alla condivisione attraverso i valori della generosità e della volontà di arrivare. La notte, la marcia cede spazio alle attività culturali che eleveranno il livello di coscienza del popolo.

"Nel novembre del 2003 abbiamo fatto un accordo con il governi che si è impegnato a insediare 400.000 famiglie in tre anni di mandato. Quasi un anno e mezzo dopo, meno di 60.000 famiglie sono state insediate e il bilancio per la Riforma Agraria ha sofferto un taglio di due miliardi. Il denaro è stato destinato a pagare gli interessi del debito estero, interno e delle banche" commenta in un comunicato la segreteria nazionale del Movimento Sem Terra che rilancia la piattaforma politica che verrà consegnata al governo di Lula il prossimo 17 maggio a Brasilia.

Tra queste la promessa di realizzare l'obiettivo di insediare 430.000 famiglie senza terra e l'installazione di agroindustrie negli insediamenti e di credito speciale per la riforma agraria entro la fine del mandato. A queste richieste sulla politica agraria si aggiungono le richieste di politica economica tra cui l'abbassamento dei tassi d'interesse reale al 2,5% all'anno, e non al 19,50% attuale, che produce soltanto lucro per le banche. A queste si aggiunge la richiesta di raddoppiare il valore reale del salario minimo e il valore della pensione e recuperare il controllo governativo e pubblico sulla Banca Centrale e sulla politica monetaria.

La stampa dà grande rilievo all'inizio della Marcia Nazionale per la Riforma Agraria. Tutti i giornali informano che i principali obiettivi della marcia sono fare pressione sul governo federale per accelerare il processo della riforma agraria e forzare verso un ampliamento delle linee di credito dell'agricoltura familiare. Al di là della quantità di notizie, "Folha" e "Estad㣀o" riportano interpretazioni più approfondite dell'evento, indicando che la marcia è, in linea generale, un atto politico di appoggio al governo federale, ma contrario alla sua politica economica.Lo Estad㣀o valuta che la realizzazione della marcia, sommata alla
diminuzione del numero di occupazioni nel 2005, dimostrano che le relazioni tra MST e governo federale "presentano un grado di affinità maggiore di quanto si potesse supporre". La percezione del giornale è che il MST valuta che Lula incontra ostacoli nella realizzazione della riforma in seguito agli accordi assunti con la destra nella disputa elettorale. Jo㣀o Pedro Stédile, del coordinamento del MST, sottolinea nella Folha che il MST non
è "pazzo" tanto da rompere con il presidente Lula, nonostante il fatto che la speranza nel governo si sia trasformata in "perplessità".

Intanto, in attesa della Marcia il governo federale sta preparando un pacchetto di misure che prevede di liberare 10 miliardi di reais per l'agricoltura familiare, attraverso il Pronaf, per il raccolto 2005!2006. Il valore corrisponderebbe al triplo dei crediti concessi durante la gestione Cardoso. Il ministro Miguel
Rossetto (Sviluppo Agrário) ha promesso l'impegno del governo a liberare più risorse per la realizzazione della riforma agraria. Jaime Amorim, dirigente del MST, ha protestato per il basso numero di insediati (40 mil) che avranno accesso alla linea A del Pronaf quest'anno, durante la riunione di 20 rappresentanti del Movimento con il ministro.

In questi ultimi anni la società civile brasiliana ha portato all'elaborazione di nuovi percorsi di partecipazione. Al più famoso 'bilancio partecipativo' si aggiungono i 'consigli di gestione' che sono composti al 50% da rappresentanti del governo e al 50% da rappresentanti della società civile organizzata, eletti in pubbliche assemblee. Previsti in ogni politica pubblica, i consigli di gestione sono organi istituzionalmente riconosciuti e investiti di poteri decisionali, e non meramente consultivi, rispetto alla politica pubblica della propria area di competenza. Il compito assegnato ai consigli di gestione è quello di affiancare le varie segreterie nella gestione delle politiche pubbliche, stabilendo così un "controllo sociale" (cioè della società) sul governo, sia che si tratti di quello federale, statale o municipale. Un luogo dove la la società civile è chiamata ad intervenire lungo tutto il processo di gestione, implementazione e controllo delle varie politiche pubbliche, portando nei luoghi del potere, finora inaccessibili alla popolazione, lo sguardo e le proposte della cittadinanza politica attiva.

Spostandosi a Rio de Janeiro si può scoprire come funziona il Consiglio Municipale di Assistenza Sociale - CMAS. L'importanza e la crucialità del CMAS nel processo di democratizzazione delle politiche pubbliche municipali è legata in modo determinante alla specifica politica pubblica di sua competenza. La storia dell'assistenza sociale brasiliana, infatti, è per certi versi "esemplare" del processo democratico in corso nel paese. Tradizionalmente legata ad una pratica privata che ha trovato fondamento nei valori cristiani della carità e della solidarietà, questa area è stata storicamente segnata dalla sostanziale assenza dello Stato, circoscritta alle iniziative delle istituzioni religiose e della filantropia privata. Solo recentemente l'assistenza sociale si sta radicalmente trasformando iniziando ad acquistare lo status di diritto allontanandosi definitivamente dall'idea di beneficio privato, concesso piuttosto che dovuto. [AT]

Altre fonti: Comitato italiano a sostegno del Movimento Sem Terra

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