Bosnia Erzegovina: al via la Corte sui crimini di guerra

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Grazie al sostegno del Tribunale dell'Aja è stato inaugurato ai primi di marzo a Sarajevo il Dipartimento per crimini di guerra del Tribunale statale bosniaco, costituito per istruire processi secondo standard internazionali e alleggerire il lavoro del Tribunale internazionale dell'Aja. Ci si attende che il Dipartimento riapra quei casi che la corte Onu non è riuscita ad affrontare da sola - informa Osservatorio sui Balcani, ma affinché riesca ad essere efficace per favorire la verità sui tragici anni della guerra i suoi compiti chiave devono essere accettati da tutte le parti in gioco.

Dietro forti pressioni internazionali, i rappresentanti di tutti e tre i gruppi etnici nel parlamento della Bosnia ed Erzegovina hanno approvato le leggi nell'ottobre 2004 rendendo possibile trasferire i casi dall'Aja e permettendo che le prove raccolte dai magistrati inquirenti del Tribunale potessero essere usate nella corte locale. Mentre il Tribunale penale dell'Onu (Tpi) continuerà ad occuparsi dei casi di genocidio che vedono accusati alti funzionari come l'ex Presidente jugoslavo Slobodan Milosevic, si prevede che vengano trasferiti al tribunale di Sarajevo diversi dossier del Tpi che dovrebbe chiudere nel 2010.

"Il problema dei crimini di guerra è il maggiore che il paese si trova ad affrontare" - afferma Mirsad Tokaca che guida a Sarajevo un centro di ricerca e documentazione sui crimini di guerra. "La corruzione ed il crimine organizzato, che rappresentano oggi un importante ostacolo allo sviluppo della Bosnia, discendono in definitiva dalla guerra. Quelli che furono criminali di guerra ora sono parte della catena della corruzione e del crimine" - sostiene Mirsad Tokaca.

Intanto, nei giorni scorsi il serbo Gojko Jankovic, accusato da Tpi di crimini di guerra commessi durante il conflitto di Bosnia (1992-1995), si è consegnato alle autoritè bosniache ma ha evitato di rispondere circa la sua colpevolezza. Nella sua veste di comandante aggiunto della polizia militare di Foca (località ubicata nell'est del paese) è imputato delle torture e stupri commessi durante la guerra in Bosnia contro donne musulmane detenute, tra cui anche ragazzine di 15 anni. ''Per l'incarico ricoperto sapeva od aveva ragioni di sapere che suoi subordinati commettevano violenze sessuali contro donne musulmane durante i loro interrogatori o immediatamente dopo'' - si legge nel capo di imputazione del tribunale.

Il Tpi ha annunciato che il suo presidente, il giudice statunitense Theodor Meron, si recherà a Belgrado per incontrare il primo ministro Vojislav Kostunica, il presidente Boris Tadic e il ministro della giustizia Zoran Stojkovic. Questi colloqui seguono la consegna di quattro ex generali serbi e di un ex ministro degli interni dei serbi di Bosnia, che sembra segnare una svolta nella collaborazione di Belgrado con il Tpi. Il procuratore generale del tribunale dell'Aja Carla Del Ponte insiste affinchè le autorità serbe collaborino per consentire l'arresto di Radovan Karadzic e Ratko Mladic, accusati di genocidio e considerati i due maggiori imputati tra quelli ancora latitanti. [GB]

Altre fonti: Ansa Balcani

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