Black Friday vs Green Friday: la moda sostenibile è davvero alla portata di tutti?

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Immagine: Stampagiovanile.it

Mentre il Black Friday promuove shopping sfrenato, il Green Friday ci invita a scelte più consapevoli e sostenibili. Scopriamo insieme questo fenomeno.

Di Susanna Salamone
Mentor: Paulo Lima

L’arrivo dell’autunno segna l’inizio della corsa al Black Friday, l’evento che ogni anno scatena una vera e propria gara all’ultimo sconto. Per il mondo della moda, questa giornata è un appuntamento fondamentale, sia per i brand che per i consumatori. Tuttavia, il Black Friday è anche il simbolo del fast fashion e del consumismo sfrenato. Proprio per questo, da qualche anno, viene messo in discussione dalla sua alternativa sostenibile: il Green Friday.

Ma sorge spontanea una domanda: è davvero possibile abbracciare una moda più etica senza fare rinunce? E, soprattutto, siamo pronti a metter in discussione il fascino irresistibile del Black Friday?

Black Friday: il consumismo a basso costo

Nato negli Stati Uniti come giornata di super sconti post-Ringraziamento, il Black Friday si è trasformato negli anni in un evento commerciale su scala globale. E non potrebbe essere altrimenti. Grazie alle offerte imperdibili, è l’occasione ideale per rinnovare il guardaroba o acquistare finalmente quel paio di jeans che, qualche mese prima, era sembrato troppo costoso. Ma questi prezzi sono davvero vantaggiosi? Non proprio.

Se da un lato è innegabile che sia possibile fare degli “affari”, dall’altro non bisogna lasciarsi ingannare dall’apparente convenienza. Dietro ogni prezzo stracciato si nasconde una precisa strategia di marketing per spingere il consumatore a comprare, spesso più di quanto abbia bisogno o anche senza che abbia una reale necessità. Ma c’è di più: in settori come la moda, il Black Friday porta ad alcune conseguenze spiacevoli, contribuendo a un aumento della produzione in massa di capi a basso costo, realizzati in condizioni di lavoro precarie e che, una volta acquistati, finiscono per alimentare il ciclo del fast fashion e inquinare.

Secondo stime recenti, l’industria della moda è responsabile di circa il 10% delle emissioni globali di gas serra, e di più di 92 milioni di tonnellate di rifiuti tessili. A ciò si aggiunge un elevato consumo di acqua: 2700 litri per una sola maglia in cotone. I numeri da guardare non sono più solo quelli sui cartellini...

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