Banche italiane e commercio d'armi

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A due anni dall'inizio della campagna di pressione alle "banche armate" le associazioni promotrici: Pax Christi, Nigrizia, Missione Oggi e Chiama l'Africa fanno il punto della situazione in Italia. La campagna è cresciuta tramite numerose azioni locali e l'apertura di una mailing-list preziosa per uno scambio di informazioni. Ora i recenti eventi terroristici internazionali stanno facendo comprendere sempre più all'opinione pubblica i rapporti di connessione tra il mondo della finanza, il traffico d'armi e terrorismo. Il Sipri, l'accreditato istituto di ricerche sulla pace di Stoccolma, ha reso noto che nel 2000 l'Italia si colloca al nono posto tra i principali paesi esportatori di materiale bellico. E nonostante l'esplicito divieto imposto dalla legge 185/90, il 70% delle esportazioni di armi italiane è verso Paesi poverissimi, nazioni in conflitto e governi che violano i diritti umani. L' Osservatorio sul Commercio delle Armi di Ires Toscana ha ricostruito i collegamenti tra i paesi di destinazione dell'export di armamenti e le banche che finanziano le corrispondenti esportazioni. Un ulteriore dato, questo, che impone a tutti coloro che intendono operare per la costruzione di un mondo più giusto, di considerare con attenzione le implicazioni di carattere etico degli investimenti dei propri risparmi e, di conseguenza, il problema delle "banche armate".
Pubblicato il: 04.12.2001
" Fonte: » Missione Oggi, Peacelink, Osservatorio sul Commercio delle Armi, Sipri;
" Approfondimento: Campagna Banche Armate, Nigrizia- Campagna banche armate, Unimondo- Campagna Banche armate;

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