Baghdad: dichiarazione delle chiese cristiane e bombardamento sul Patriarcato

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Tutti gli altri sistemi di comunicazione, dal fax alle e-mail, almeno per monsignor Warduni, che dettava sotto le bombe, non erano più disponibili. La telefonata si è conclusa alle 17:45 ed ecco la trascrizione dell' 'appello dei capi delle Chiese cristiane d'Iraq' trasmessa alla MISNA da Teleradiopace. "Noi, responsabili delle chiese cristiane in Iraq, in questi giorni difficili e terribili che attraversa la nostra patria, l'Iraq, lanciamo dal profondo dei nostri cuori, in unione con tutti gli uomini di buona volontà e con quelli che amano la pace, un appello ai responsabili, affinché ascoltino la voce di Dio, che comanda ai suoi figli l'amore, la fratellanza e il perdono, affinché non siano la causa di distruzione, di versamento di sangue, dell'aumento degli orfani, degli handicappati e delle vedove, per arrivare soltanto al loro proprio interesse personale ed egoista. Che i responsabili di quest'aggressione al popolo iracheno ascoltino il pianto dei bambini, il grido delle madri e dei padri sofferenti e la disperazione delle ragazze e delle donne, che sentano la sofferenza di tutti gli iracheni a causa della mancanza di medicine e di tutto il necessario per la vita e che cessino di mandare missili e bombe, sedendo intorno al tavolo per il dialogo; possano chiedere al Signore l'illuminazione per seguire i principi celesti, i diritti dell'uomo e i valori morali e umani, sapendo giudicare ragionevolmente, per trovare le vie che garantiscano la cessazione immediata della guerra, affinché si realizzi la pace desiderata e duratura. Ci sono ancora tante vie e molti mezzi per arrivare alla soluzione dei problemi mondiali, attraverso il dialogo e la comprensione, affinché tutti vivano una vita tranquilla e pacifica. Noi responsabili delle Chiese cristiane, insieme con i nostri fratelli musulmani in Iraq, dove viviamo insieme con amore e carità fraterna da centinaia di anni in questo paese pacifico, ringraziamo tutti quelli che lavorano per fermare l'aggressione contro di noi, e specialmente il Santo Padre Giovanni Paolo II. Chiediamo di continuare la preghiera e l'opera assidua per influenzare quelli nelle cui mani sta la decisione della cessazione di quest'aggressione ingiusta sul nostro martoriato popolo, causa della morte di bambini, vecchi, donne, malati, mentre i nostri giovani al fronte devono difendere con lealtà la loro patria. BAGHDAD: PATRIARCATO CALDEO BOMBARDATO E CHIUSO
Il Patriarcato caldeo di Baghdad è stato bombardato ed ha riportato danni al punto che la sede è stata chiusa e tutto il personale è stato trasferito altrove, in luoghi relativamente meno esposti ai bombardamenti. Lo ha confermato oggi Teleradiopace nel corso della telefonata in cui è stato dettato alla MISNA l''appello dei capi delle Chiese cristiane d'Iraq'. Teleradiopace, emittente della diocesi di Chiavari (Genova), ha avuto conferma che monsignor Emmanuel-Karim Delly, vescovo ausiliare e protosincello dei Caldei di Baghdad, è ora ospite di monsignor Shlemon Warduni, vescovo ausiliare e sincello dei Caldei di Baghdad. Si teme che le comunicazioni con la capitale irachena, già problematiche negli ultimi giorni, possano diventare estremamente difficili già a partire da domani.

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