Attac Svizzera sul Forum di Crans Montana

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COMUNICATO DI ATTAC-SVIZZERA SUL FCM E LA PARTECIPAZIONE A QUEST'ULTIMO DI J. NIKONOFF, PRESIDENTE DI ATTAC-FRANCIA.

Losanna, 30 giugno 2003

La 15° edizione del Forum di Crans Montana si é conclusa. Questo forum, che ha fra i suoi obbiettivi primari l'integrazione e la promozione dei Paesi del Sud e di quelli dell'Est nell'economia di mercato, ha riunito una volta di più intorno allo stesso tavolo soggetti economici privati e dirigenti di Paesi con scarse preoccupazioni democratiche.

La 15° edizione del Forum di Crans Montana si é conclusa. Questo forum, che ha fra i suoi obbiettivi primari l'integrazione e la promozione dei Paesi del Sud e di quelli dell'Est nell'economia di mercato, ha riunito una volta di più intorno allo stesso tavolo soggetti economici privati e dirigenti di Paesi con scarse preoccupazioni democratiche.

Sponsorizzata fra l'altro da Syngenta, da Tamoil, dalla BP, ma sostenuta altresi' dalla Banca Mondiale e dall'ONU, questa edizione ha messo insieme il Signor Ravalomana, multimilionario dello yogurt e presidente del Madagascar, il Signor Obasanjo, presidente della Nigeria (Paese membro del NEPAD) ed il Signor Gutierrez, presidente dell'Equador, che si é fatto notare per le sue politiche di austerità.

Un momento atteso di questo vertice é stato quello della visita del Signor Karza㎀, ex consulente di Unocalm, paracadutato oggi alla presidenza dell'Afghanistan. D'altronde quest'arrivo ha fatto seguito alla visita in Afghanistan di una delegazione del FCM composta dal Signor Carteron (organizzatore del Foruim) e da rappresentanti di grandi imprese, fra le quali Syngenta, ufficialmente per consegnare al Signor Karza㮀 il premio della fondazione per i suoi sforzi nella ricostruzione del Paese.

Tuttavia, il punto forte di questa edizione resterà senza dubbio la giornata dedicata all'Iran. Già fortemente presenti nelle precedenti edizioni, i dirigenti iraniani hanno esibito la disponibilità del loro Paese ad applicare le direttive del FMI in previsione di una domanda di adesione all'OMC. Rispondendo alle domande dei giornalisti sulle ultime manifestazioni degli studenti nel suo Paese contro il progetto di privatizzazione delle università, Mohammed Hossein Adelj, vice-ministro iraninao degli Affari Economici, ha dichiarato: "Il problema é risolto in modo sodisfacente. Il presidente Khatami era d'accordo con loro ed il governo ha risposto positivamente alle richieste che gli erano state avanzate. L'espressione popolare esiste in Iran, come in Francia ed altrove in Europa". Più di 4000 studenti sono stati arrestati durante questa rivolta. Attualmente il governo dice di detenere ancora più di 80 persone, che sono nelle mani del Ministero dell'Informazione. Certi studenti rischiano la pena di morte.

Tuttavia, il Signor Adelj ha ragione, suo malgrado, su un punto: l'espressione popolare esiste in Iran, come in Francia ed altrove in Europa. L'espressione popolare esiste e deve esistere. Di fronte ai progetti di zone di libero scambio (come quella proposta per il Medio Oriente all'ultimo WEF in Giordania ), di fronte alla mercantilizzazione del mondo a favore di un'infima minoranza, l'espressione popolare deve esserci e ci sarà malgrado le repressioni.

Per questo Attac-Svizzera é sorpresa di apprendere dalla stampa che il presidente di Attac-Francia, Jacques Nikonoff, ha partecipato al Forum di Crans Montana. Attac-Svizzera tiene a chiarire che non é stata coinvolta in questo intervento, dal quale prende le distanze.
Il fatto che dei dirigenti di Paesi del Sud partecipino a questo forum non significa necessariamente che essi rappresentano gli interessi e le speranza dei loro popoli.

Contrariamente alle valutazioni del Signor Nikonoff, noi non pensiamo che il forum di Crans Montana non abbia niente di paragonabile ad un G8 o ad un forum di Davos. Al contrario, vi vediamo una certa continuità nella volontà di estendere i meccanismi di mercato, di garantire le condizioni di libero sfruttamento e di libero profitto.

Se, come dice il Signor Nikonoff, "a Davos i Paesi del Sud sono solo degli ostaggi", a Crans Montana é esattamente la stessa cosa, almeno per i loro popoli. I recenti avvenimenti in Iran sono là per ricordarcelo.

Attac-Svizzera tiene dunque a riaffermare che, nelle condizioni attuali, ai "dialoghi" orchestrati dal Global Leaders preferisce la ricerca del dialogo con i movimenti che vengono dalle regioni colpite dalla mondializzazione neoliberale e dalla guerra e la ricerca del dialogo e dell'azione con le organizzazioni che partecipano ai contro-forum.

Fonte: http://bellaciao.org

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