Associazione ONG Italiane: scandalo della cooperazione internazionale - un primo significativo risultato

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Questa mattina numerose organizzazioni e associazioni della società civile italiana si sono mobilitate per denunciare la scandalosa situazione in cui versa la cooperazione internazionale, che rischia la definitiva paralisi se il Consiglio dei Ministri deciderà di utilizzare 308 milioni di Euro destinati ai progetti di sviluppo nei Paesi poveri per finanziare la missione militare in Iraq.

Le Ong italiane, da 30 anni impegnate a fianco delle popolazioni dei Sud del mondo, hanno dato vita a una manifestazione davanti alla Camera dei Deputati per esprimere le proprie ragioni, denunciando le inadempienze e i ritardi dell'apparato gestionale della Farnesina che strangolano le attività e i progetti nei Paesi in via di sviluppo, costringendo le Ong ad esporsi finanziariamente per un ammontare che ad oggi supera i 30 milioni di Euro.

Contemporaneamente, l'Associazione delle Ong Italiane ha tenuto una conferenza stampa all'interno della Camera dei Deputati alla quale sono intervenuti numerosi parlamentari della maggioranza e dell'opposizione, tra cui l'on. Landi Di Chiavenna (AN, membro della Commissione Affari Esteri) che ha comunicato l'intenzione dei capigruppo della Camera di presentare in giornata un'interpellanza parlamentare riguardo i 308 milioni che il Governo intenderebbe stornare dalla cooperazione per finanziare la missione militare in Iraq.

Denunciando la gravissima crisi in cui versa la cooperazione internazionale italiana, il Presidente dell'Associazione Ong Italiane Sergio Marelli ha presentato alla stampa i dati contenuti nel documento politico redatto dall'Associazione e il testo integrale dell'appello rivolto al Presidente della Repubblica.
"La Finanziaria 2003 di fatto ha ridotto di due terzi i contributi alle Ong, - ha dichiarato Marelli - mentre oltre 250 progetti giacciono da mesi al Ministero degli Esteri in attesa di approvazione e si attendono ancora l'erogazione dei fondi per attività realizzate nel 1997 e i finanziamenti relativi a progetti approvati nel luglio 2002. Sarebbe a dir poco scandaloso se oltre a ciò il Consiglio dei Ministri assestatasse un colpo mortale a quel poco che resta dell'aiuto pubblico allo sviluppo, azzerando definitivamente il capitolo della cooperazione bilaterale."

Il Presidente dell'Associazione delle Ong Italiane ha inoltre ricordato al Governo che l'utilizzo dei fondi della cooperazione internazionale per finanziare attività di carattere militare è espressamente vietato dalla legge vigente "anche se - ha detto Marelli - possiamo capire come questo non costituisca un grosso problema, visto da oggi ci si può sempre appellare all'immunità per le alte cariche dello Stato".

"A fronte di questa situazione, a dir poco vergognosa - continua Marelli - non ci è rimasto che appellarci al Presidente della Repubblica, al quale abbiamo chiesto un autorevole intervento affinché si adoperi per un deciso rilancio della cooperazione internazionale e si rifiuti di controfirmare l'eventuale decreto di storno dei fondi in questione. Raccogliamo con soddisfazione l'intenzione dei capigruppo della Camera di interpellare formalmente il Governo sulla questione, ma ci auguriamo che dalle parole si passi rapidamente a fatti concreti, pena la definitiva scomparsa della cooperazione internazionale italiana."

"Un Paese come l'Italia, annoverato tra i 'grandi della terra' - ha concluso il Presidente Marelli - non può sottrarsi alla responsabilità che compete a chi si vuole fregiare di un tale appellativo azzerando ogni possibile contributo alla lotta alla povertà ed alla liberazione dalla schiavitù della miseria delle popolazioni dei Paesi in via di sviluppo."

Fonte: Associazione ONG Italiane

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