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Armi italiane nel mondo con la fiera EXA
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Brescia dal 12 al 15 aprile ospita la ventiduesima edizione di EXA, la fiera mondiale di armi leggere e di piccolo calibro. Numerose mobilitazioni sono state organizzate: sabato 12 si è tenuto un corteo composto da quasi 10 mila persone alla fine del quale una delegazione guidata da padre Alex Zanotelli ha depositato una bandiera della pace all'entrata della fiera [ascolta su Radio GAP]. Domenica si è svolta una scritta umana nell'ambito della campagna "Disarmiamo Exa". Tra le iniziative si è svolto anche un convegno sul commercio delle armi durante il quale Giorgio Beretta, portavoce della Campagna di pressione alle Banche Armate, ha definito "preoccupanti i dati dell'Italia sull'esportazione di armi nel 2002 che vedono un aumento del 6%". "Ci sono ancora una volta esportazioni verso paesi in conflitto armato come l'India (37,5 milioni di Euro) - continua Beretta - paesi dove sono violati sistematicamente i diritti umani come la Cina (23 mil.) e la Turchia (20 mil.), paesi del Medioriente con l'Arabia Saudita (con 29 mil.) e Siria (12 mil.) - anche verso gli Stati Uniti dovrebbe essere d'ora in poi vietate la vendita delle armi". Secondo Beretta è altrettanto preoccupante il dato sulle nuove autorizzazioni bancarie che aumentano del 16%. "Se la maggiore commessa è stata concessa a una banca d'appoggio spagnola (Banco Bilbao Pizcaya con 29,4% sul totale), si confermano tra le maggiori "banche armate" la BNL (18,7%), Banca di Roma (13,4%), San Paolo IMI (11%) - Intesa BCI (7,4%). Stupisce inoltre di trovare ancora tra le banche di appoggio al mercato delle armi Unicredit (6,8%) che con Credito Italiano (6,8%) raggiunge una quota considerevole di mercato nonostante nel maggio 2001 Franceso Cesarini presidente di Unicredito avesse dichiarato l'impegno del gruppo bancario a non offrire i prori servizi in appoggio alle nuove commesse d'armi". Chiederemo sicuramente conto a Unicredit di questa decisione".