Argentina: un paese ad un incrocio

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Il nuovo presidente argentino, Nestor Kirchner, si trova ad un incrocio nella storia del paese. L'economia è in crisi, alle prese con un debito estero di 170 miliardi di dollari. Circa il 60% della popolazione vive al di sotto o sulla soglia di povertà. Il paese ha avuto sei presidenti negli ultimi 18 mesi. L'Argentina ha bisogno di una democrazia reale, di un governo trasparente, di un sistema giudiziario indipendente, di un'economia moderna e di una popolazione che si prenda le proprie responsabilità civili. Ciò di cui non ha bisogno è di tornare ad essere governata da un "caudillo", un uomo forte che assegni i propri amici alle posizioni giudiziarie e di governo e che
interferisca con gli affari economici, a danno del paese.

Per il momento è evidente un'affinità tra il premier argentino e quello brasiliano, Lula, impegnati assieme a Uruguay e Paraguay, per definire una strategia di rafforzamento del Mercosur come piattaforma stabile in grado di contrapporsi all'Alca. Finora tale collaborazione è stata impedita dalla rivalità esistente tra i due paesi, basata su una sfiducia ingiustificata.

In questi giorni dieci militari, di cui tre ancora in attività, sono stati giudicati responsabili del cosiddetto "Massacro di Margarita Belén", località dell'Argentina settentrionale in cui nel dicembre 1976 vennero uccisi 22 prigionieri politici. L'eccidio è stato fatto passare per anni, dai responsabili e dagli ambienti dell'esercito collusi con la dittatura, come il risultato di uno scontro a fuoco con i prigionieri. Tra i sospettati
come mandanti del massacro, ci sarebbe anche l'ex capo dell'esercito, Ricardo Brinzoni, nel 1976 alto funzionario del governo militare del Chaco, da poco rimosso dall'incarico assieme ad altri 27 generali. Inoltre la Corte Suprema Messicana ha deciso di sostenere l'estradizione di Ricardo Miguel Cavallo, ex ufficiale argentino, che sarà processato in Spagna per le atrocità commesse durante la dittatura. Un evento che, secondo Human Rights Watch, rafforzerà il principio di "giurisdizione universale" nel diritto internazionale.

Un'altra spinosa questione ancora aperta per l'Argentina è quella delle isole Falkland/Malvinas, su cui il ministro degli esteri Bielsa ha ricordato esistere la pretesa sovranità di Buenos Aires sancita dalla Costituzione. Intervenendo all'assemblea generale delle Nazioni Unite, Bielsa ha esortato la Gran Bretagna a riprendere le trattative sul futuro dell'arcipelago.

Fonti: The Christian Science Monitor, Alainet, Misna, Human Rights Watch;

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