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Appelli per Amina e il massacro nel Congo
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Con un appello "Fermiamo le pietre dell'ipocrisia!" delle missionarie comboniane lanciato dall'agenzia Femmis viene chiesto un intervento dell'ambasciatore della Nigeria in Italia per fermare la decisione di omicidio per lapidazione di Amina Lawal cittadina nigeriana accusata di adulterio. In un'intervista della Comunità di Sant'Egidio a Maiko Tagusari, avvocatessa dell'associazione abolizionista "Forum '90", si apprende che in Giappone sono 56 le persone nel braccio della morte. Intanto Human Rights Watch (Hrw), ha identificato gli ufficiali della Coalizione democratica congolese (Rcd-Goma) responsabili dei massacri perpetrati nel maggio scorso a Kisangani, nel nordest della Repubblica democratica del Congo. Le violenze impedirono lo svolgimento del II° Simposio per la pace, promosso dalla società civile, a cui avrebbe dovuto partecipare una folta delegazione italiani di 'Beati i costruttori di pace. In Italia, grazie alla campagna di Amnesty 6 sono in corso di dibattimento i disegni di legge finalizzati ad introdurre il reato di Tortura nel Codice Penale Italiano e più di 200 enti locali (regioni, comuni e province) hanno approvato delle delibere contro la tortura. Un appello urgente è attivo per salvare dalle torture Saiful Anwar in Indonesia.
Pubblicato il: 20.08.2002 " Fonte: » Femmis, Comunità Sant'Egidio, Amnesty International, Misna, Human Rights Watch;
" Approfondimento: » Dossier Grandi Laghi, Campagna per l'Amnistia per la Nigeria, Zapping di Radio Rai per Amina ;