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Ankara reprime la Giornata della Pace
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Il primo settembre ad Ankara, la Giornata della Pace si è trasformata in una giornata di repressione, di scontri, di arresti. Nei giorni precedenti, il governo turco ha posto il divieto di manifestare, ha chiuso le regioni kurde e le metropoli turche in un immenso coprifuoco di 48 ore, bloccando le colonne di autobus e caricando ogni concentramento in partenza per la capitale. Nonostante le violenze della polizia, in tutto il paese si sono tenute manifestazioni "Mano nella Mano per la Pace" a cui ha partecipato un gruppo di pacifisti italiani. Nella sola Istanbul, il bilancio conta un morto e centinaia di arresti. A Batman la polizia ha attaccato un corteo di diecimila persone, dopo aver chiuso i collegamenti tra le città della regione. Nelle prigioni si estende la protesta, dopo che i diecimila prigionieri kurdi hanno avviato uno sciopero della fame "per la pace, l'amnistia e la democrazia" unendo la loro protesta a quella dei detenuti politici della sinistra turca che prosegue da dieci mesi. A Roma, domani 5 settembre alle ore 12.00, presso l'Agenzia Camera e Senato (Piazza S. Cosimato, 40) si tiene una conferenza stampa sulla violazione dei diritti umani nelle carceri in Turchia.
Pubblicato il: 04.09.2001
" Fonte: » Kurdish Observer, BBC UK;
" Approfondimento: » Appello per la pace, Un genocidio dimenticato, Kurdish Information Center, Comitato "Verso il Kurdistan", Kurdistan libero e indipendente, Azad.it;