Amnesty: maltrattamenti e torture della polizia in Spagna

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La tortura e i maltrattamenti da parte degli agenti di polizia in Spagna non sono casi isolati, secondo un rapporto diffuso ieri da Amnesty International. La riluttanza dei vari governi spagnoli ad affrontare il fenomeno sta esacerbando il clima d'impunità che favorisce il riprodursi di episodi del genere."Le autorità spagnole devono smettere di negare l'esistenza di casi di tortura e maltrattamenti da parte della polizia. La mancanza di volontà politica nell'affrontare il problema ha dato luogo a ulteriori violazioni dei diritti umani" - ha dichiarato Rachel Taylor, ricercatrice di Amnesty International sulla Spagna.

Il rapporto diffuso dall'organizzazione per i diritti umani descrive casi di persone prese a schiaffi, calci e pugni e sottoposte ad abusi verbali anche quando erano già in manette, sia in strada che all'interno delle stazioni di polizia. In alcuni casi, persone hanno denunciato di essere state minacciate con una pistola o con un coltello, frustate sulle piante dei piedi o sottoposte a minacce di morte. Un uomo ha raccontato ad Amnesty International che gli agenti di polizia gli hanno detto che, se non avesse collaborato, avrebbero stuprato la sua fidanzata. In un altro caso, una persona ha perso l'udito per parecchie settimane a seguito di un colpo subito da un poliziotto.

Le ricerche condotte da Amnesty International hanno portato alla conclusione che quelli descritti nel proprio rapporto non sono casi isolati, bensì l'esempio di carenze profonde e strutturali nell'ambito della prevenzione, delle indagini e della repressione della tortura e dei maltrattamenti. Spesso, le persone che hanno subito torture e maltrattamenti da parte della polizia non ottengono giustizia: le sentenze dei tribunali dipendono da una propensione a credere alle testimonianze degli agenti, mentre le vittime possono finire in prigione e vedere rovinate la propria vita e carriera professionale. "Gli agenti di polizia tendono a farsi giustizia da soli, con le autorità che chiudono gli occhi di fronte al loro comportamento, che rappresenta una chiara violazione degli obblighi legali internazionali della Spagna" - ha commentato Taylor. "La tortura non può essere un fatto normale. Eppure rimane impunita nonostante gli impegni della Spagna nei confronti del diritto internazionale".

Amnesty International ha identificato una serie di fattori che contribuiscono all'impunità degli agenti di polizia responsabili dei maltrattamenti: ostacoli nella presentazione delle denunce; mancanza di indagini indipendenti, rapide e imparziali se non addirittura completa assenza di indagini; referti medici incompleti o inaccurati; intimidazioni della polizia nei confronti delle vittime; assenza di sanzioni adeguate o processi che terminano con l'assoluzione a seguito della mancata identificazione dei poliziotti responsabili. "Fino a quando il governo non adotterà misure efficaci per indagare sulle denunce di tortura e portare di fronte alla giustizia i responsabili di torture e maltrattamenti, gli agenti di polizia rimarranno al di sopra della legge e il clima d'impunità si propagherà" - ha concluso Taylor.

Amnesty International chiede al governo spagnolo di introdurre una serie di provvedimenti legislativi, giudiziari e amministrativi per prevenire la tortura e i maltrattamenti. L'organizzazione raccomanda inoltre alle autorità di garantire l'avvio di indagini rapide, indipendenti, imparziali ed efficaci, in ogni caso in cui vi sia motivo di ritenere che siano stati commessi maltrattamenti o atti di tortura. Infine, Amnesty International chiede di assicurare che ogni persona responsabile di queste violazioni dei diritti umani sia portata di fronte alla giustizia, attraverso una procedura equa, e che le vittime ricevano un effettivo rimedio per quanto subito, compresa una riparazione.

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